20.05.2013 Views

cospirazioni, economia e società - biblioteca telematica

cospirazioni, economia e società - biblioteca telematica

cospirazioni, economia e società - biblioteca telematica

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Quello dell’infausto avvenimento di Milano e dello scellerato attentato alla vita dell’Imperatore d’Austria circolarono<br />

molto perché rese pubbliche dal foglio Uffiziale. Mi si è pure assicurato da persona di mia fiducia che nel Circondario<br />

di Staiti corse voce d’una rivolta in Palermo e che furono profferite parole minacciose o equivoche dagli attendibili. Per<br />

ora non posso rassegnarle notizie precise a tal riguardo perché di fresco a me rapportate, ma posso assicurarla di aver<br />

già per espresso imposto al Giudice di quel Circondario che quante volte trovasse un lontanissimo elemento divero<br />

avesse subito istruito amministrativamente e contemporaneamente assicurati i colpevoli.<br />

4.° Condotta degli uomini turbolenti<br />

Si osservavano dei convegni di attendibili in casa ed ordinariamente in dettaglio forse per non eccitar sospetti. Alle<br />

prime nuove dell’avvenimento di Milano, per quanto risulta da ciò che mi si è riferito da persone di mia fiducia si<br />

mostrarono in alcun modo speranzosi e si osservò fra loro un insolito avvicendarsi ed un segreto circolare. Credetti<br />

allora necessario di usare delle misure che valessero a distorcerli dalle loro illusioni addimostrando che il Real Governo<br />

è forte e vigile al pari, né si appura alle loro puerili iattanze.<br />

Feci eseguire dunque delle visite domiciliari presso coloro che erano più sospetti e che in ispecie mi sembravano esser<br />

contro di attendibili politici nei rispettivi paesi. Subirono tale misura il Sac[erdot]e Lentini di Bovalino, fratelli Spanò di<br />

Ardore, D. Carmelo D’Agostino di Mammola, Sac[erdot]e Scorzabove della marina di Siderno. Feci arrestare il Sac.e<br />

Lentini D. Antonio Verduci di Caraffa e sui principali del mese che corre furono pure di mia disposizione imprigionati i<br />

fratelli Ruffo ed ho già spedito ordine consimile per vari di Bruzzano. Proposi vari allontanamenti o obbligo di non<br />

muoversi per le persone più faccendiere nella loro classe e per taluni l’Int[endent]e ha già accolte le mie proposte e per<br />

altri mi attendo le risoluzioni. Il dettaglio poi ed i motivi che giustificano tali misure da me adottate furono in parziali<br />

rapporti resi noti al Signor Intendente. Il risultamento di tale energico procedimento congiunto alla nuova sicura del<br />

trionfo luminoso dell’ordine in Milano e della miracolosa salvezza di S.a M.a S.R.A. produsse effetti salutarissimi e<br />

posso rassicurarla che lo spirito pubblico attualmente è nello stato normale.<br />

(f. 3v) Osservazioni<br />

Tutto ciò che riguarda la 2 a e la 4 a categoria è stato tutto effetto di mie private e fide corrispondenze; mentre i giudici in<br />

generale o per timidezza o per qualsiasi altro principio si sono mostrati freddi ed inerti e taluno freddissimo.<br />

La mancanza dei giudici in Castelvetere, S. Luca e Siderno mi è dolorosa perché può apportare degli inconvenienti<br />

l’affidare disimpegni delicati a persone del paese.<br />

Il Sottintendente<br />

G. Cammarota<br />

XXI 21<br />

477<br />

Al Sottintendente di Gerace<br />

Napoli 26 Aprile 1853<br />

Ho tutto il suo rapporto sullo spirito pubblico, e ne ho rilevato (...) dei proficui risultamenti per l’ordine<br />

pubblico derivati dalle misure di rigore usate contro taluni attendibili. Io ne resto inteso, sicuro della sua solerte<br />

vigilanza che non sarà giammai allentata sulla classe di triste.<br />

Intendenza<br />

della 1^ Calabria Ultra<br />

n. 427<br />

XXII 22<br />

Reggio 23 aprile 1853<br />

Signor Direttore<br />

La classe di malcontenti, di cui nell’ultimo mio rapporto sullo spirito pubblico, e nei precedenti ho accennato, è quelle,<br />

che ha sofferto in persona proprie, o in quella dei parenti, ed amici per l’azione della giustizia, e della Polizia, che in<br />

seguito de’ luttuosi avvenimenti trascorsi è dovuto spiegare. Gl’impiegati dimessi son malcontenti, i condannati,<br />

gl’imputati, gli istessi aggraziati non son certo di buon animo. Egli rifiutano della pena, o dei rigori necessari della<br />

vigilanza. Il loro ragionamento è semplice. Col Governo attuale noi siamo sospetti, e sorvegliati. Non ci è permesso di<br />

aspirare a cariche nemmeno di semplice onore, i nostri passi non son lib[e]ri; dunque questo stato di cose non fa per noi.<br />

Con (f. 2) altro Governo ciò, che ora è per noi causa di stanchezza lo sarebbe invece di trionfo. Così i condannati del<br />

1847 divennero eroi del 1848. O pentiti o pentinaci questo è il loro modo di vedere. Nol dicono certo; ma chi non<br />

l’indovina? Sono conseguenze naturali delle tristi rivoluzioni in tutti i tempi, ed in tutti i luoghi, che solo dopo lunghi<br />

anni vanno gradatamente cessando. Rassegno tali idee in corrispondenza della ministeriale de’ 16 del corrente.<br />

L’Intendente ff.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!