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cospirazioni, economia e società - biblioteca telematica

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serviva a dare avanzata estensione alle franchigie date dal migliore de’ Re’ della terra, confondendo da un lato libertà<br />

con licenza, e libertinaggio, garenzie con Comunismo, e dall’altro sotto larvato zelo d’immigliamento, propagare le più<br />

nefande idee dirette ad abbattere la Religione de’ Sepolcri, la solidità de Troni, e la pace nelle Famiglie, il di cui<br />

composto sia formato sempre l’insieme della Società Civile, a cui Sorella preditata è la Giustizia, virtù per eccellenza<br />

che vacilla sempre il fondamento della Religione, ed un potere Sovrano nella rappresentanza di chi sulla terra è<br />

l’immagine di Dio, e l’Unto del Signore.<br />

Il Treno di tante inaudite mostruosità, oggetto per altro più di pietà, che di severo esempio, e di cui la storia<br />

occuperà una ben dolorosa pagina, ha ricordato a’ buoni, e moderati di battere opposta via, che ad un tempo menava a<br />

quella salma tanto desiderata da chi si sente abbastanza forte alla pace, ed al rispetto alle Leggi, che ab(b)orriscono i<br />

misfatti giudiziari, i soprusi, le Guerre domestiche, e quanto altro di disordine può concepirsi.<br />

Quindi i moderat’in discorso si sono allontanati dalla via tracciata da’ primi, ed ecco in campo due partiti, e<br />

quello de’ liberali più potente in critici tempi, cercava a tutt’uomo indispettire i moderati, guardandoli coll’occhio<br />

dell’opposizione, e dell’inimicizia.<br />

A tanto aggiungerei una vecchia animosità tra i naturali del Borgo di questa Città, e quelli di sopra la Città<br />

stessa.<br />

A’ rafforzato poi ogni malinteso la nomina degli Uffiziali della disciolta Guardia Nazionale, che con poca<br />

prudenza insinuava il malcontento presso i moderati, perché la sc(i)elta (...), salva la pace di buoni, sopra a soggetti, che<br />

poco si sono studiati a ravvivare gli animi scissi già per le circostanze, come sopra.<br />

De’ componenti adunque la Guardia nazionale addivennero ad un tempo, colla ignoranza della voce, liberali,<br />

ma nel caso dell’insultare i modrati, alcuni de’ quali riaggivano per quanto la circostanza del tempo permetteva loro.<br />

In tempo più propizio modrati soggetti avvalendosi delle disposizioni allora arrivate, s’insignirono di coccarda<br />

rossa, e poiché tale distintivo si riteneva da gente meno moderata per simbolo di ritorno alla monarchia assoluta,<br />

cominciarono le parole mozze, e si giunse all’estremo di ordinarsi lo strappamento della coccarda rossa a’ pagani che<br />

non potevano indossarla, e quindi sulle basi di un ordinativo del Giudice in allora, la Guardia Nazionale si è servita<br />

diligenziare [i] moderati temendoli di asportatori di arme vietate, e che forse appartenevano alla fratellanza con quelle,<br />

che andavano orgogliosi di quella insegna ancora non dimenticata anche per le piaghe si soffrirono fra i palpiti di una<br />

Guerra Civile, e di una malintesa libertà.<br />

Da qui il Treno di tante sventure, oggetto di voluminosa processura, che si apre all’occhio del pubblico come<br />

una solenne discussione pubblica.<br />

Documenta l’esposto lo strappamento della coccarda in persona di Bufalo, partito da Commisso, che nel giorno<br />

23 Luglio 1848 si fece a diligenziare Giuseppe Aglirà, a percuotere il di costui Fratello Francesco, e ad animare Rissa<br />

col Sansalone, con cui scambievolmente si percossero.<br />

Suggella l’esposto l’impugnamento delle armi della Guardia Nazionale di quella giornata, in cui la briga tra<br />

Commisso, Bufalo, Aglirà, e Sansalone ebbe principiamento.<br />

Rafforza l’esposto la circostanza di essere saliti nella notte del 23 Luglio 1848 le Guardie del Borgo, che si<br />

scambiarono in parole con quelle della Città, e sotto la veste del mantenimento dell’ordine pubblico, si salutarono con<br />

pugni.<br />

Rafforza l’esposto il fatto delle cantelene notturne, offensive fra l’altro quel sonno che la notte richiama.<br />

Acquista forza l’esposto riflettendo alla venuta di un certo Aracri, che in questo Capoluogo si è portato per<br />

abbattere quelle istituzioni giurate dal nostro Re, e che con tanto trasporto si sono abbracciate.<br />

L’illuminazione pratticati (sic), le iscrizioni eseguite in occasione della falsa notizia della disfatta delle Truppe<br />

Capitanate dal più che lodato Generale Nunziante, chiude il Treno delle pruove per definire il merito de’ soggetti, che<br />

non meritano l’ulteriore considerazione della presente Carta.<br />

Laonde stante i dolorosi fatti come sopra, erano di conseguenza le denunzie, e le querele.<br />

Quindi Tom[m]aso Commisso Caporale della 1 a Compagnia della Guardia Nazionale si è servito a querelare di<br />

resistenza, di asportazione di arma vietata, e di tentat’omicidio, soggiungendo che la forza di giornata in quella<br />

congiuntura invece di ajutarlo coll’arresto de’ manchevoli, spronata da D. Felice Scaglione cercava invece far fuoco<br />

contro, impugnando le armi, e col disegno di una mossa popolare.<br />

Il Tenente D. Benedetto Accorinti ripetendo l’esposto del Commisso si è servito ad illustrarlo con commento,<br />

soggiungendo di aver dato ordine al Commisso di strappare la coccarda rossa a’ pagani, dato che si vedevano insigniti<br />

persone di ogni età.<br />

L’Accorinti coronò l’opera con rubricare una infinità d’individui, considerandoli autori di altro misfatto, che a<br />

consiglio malvagio si preparava, e si consumava poi nel memorando giorno 23 Luglio 1848.<br />

Sopra i diversi carichi voluminosa istruzione si è compilata, e la Gran Corte Criminale della provincia a’ sensi<br />

della decisione del 31 Marzo 1849 ha dichiarato i carichi stessi di competenza Correzionale, ed a questa la pubblica<br />

discussione si ha avuto nell’insieme quanto si è esposto, a che appresso si ripete con i dettagli in risoluzione delle<br />

elevate Quistioni di Fatto.<br />

Nel giorno 23 Luglio 1848 verso le ore 22 il Guardia Tom[m]aso Commisso per comando superiore strappava<br />

a Carmine Bufalo la coccarda rossa portata al biretto: A’ germani Francesco, Giuseppe Aglirà, discepoli del fratello del<br />

Bufalo stesso, dispiacque operazione sifatta rimanendone offesi, e nel bollore della collera il Commisso ha diligenziato

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