cospirazioni, economia e società - biblioteca telematica
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gente comune soffriva la fame. Si denunciavano parecchi piccoli furti «specialmente di olive e di generi<br />
commestibili» 93 . Ed ancora, oggetto del rapporto del mese successivo era sempre la guerra d’Oriente, per la<br />
quale lo “spirito pubblico” della Provincia «non ha sofferto oscillazioni eccitanti a novità, quantunque per la<br />
grana di Oriente il termometro politico sia divenuto sensibilissimo» 94 .<br />
Il sottintendente di Gerace segnalava un’attenuazione (apparente?) degli uomini turbolenti che di<br />
solito si incontravano fra loro nelle passeggiate 95 . Era questa, forse, una tattica diversiva. I cospiratori<br />
rispettavano le autorità, come veniva rimarcato in un rapporto, per allontanare sospetti su di loro. A parte un<br />
omicidio commesso probabilmente per gelosia a S. Luca, era nota la presenza dell’ingegnere Goebel a<br />
Siderno per un non precisato incarico del Governo, e del sardo Antonio Ligas che si occupava delle miniere<br />
di carbon fossile di Agnana 96 . Il Ligas, continuamente in viaggio per la Capitale, in qualità probabilmente<br />
anche di rappresentante di qualche <strong>società</strong> mineraria, lo ritroveremo per diversi anni impegnato come capominatore<br />
di queste attività estrattive 97 . Altra presenza era quella del romano Pietro Brognoli 98 in giro per<br />
Castelvetere, Stilo, Gioiosa, Siderno e Gerace per commerciare immaginette sacre. Burocratica e di maniera<br />
sarà la risposta del direttore di polizia che invita il sottintendente a rivolgersi all’occorrenza al suo superiore<br />
di Reggio 99 .<br />
L’ispettore di polizia D. Maltese, descriveva una situazione tranquilla con la gente dedita «quasi tutta<br />
ai negozi, allo esercizio di diversi mestieri, o alle cure dell’agricoltura» 100 , anche se la popolazione era stata<br />
afflitta dal colera. Le misure sanitarie «erano la contumacia ed i cordoni sanitari» 101 . Studenti, dice<br />
l’ispettore, non esistevano e la gioventù era piuttosto tranquilla. L’argomento religioso viene trattato dal<br />
pubblico ufficiale con molta diplomazia, quando afferma che la popolazione «è in apparenza molto religiosa;<br />
il costume è comportabile» 102 . A Canolo, 17 individui del vicino distretto tentavano di acciuffare un loro<br />
compaesano accusato di essere spargitore di veleni, il quale verrà arrestato dalla locale guardia urbana. Il<br />
fatto dei veleni non era circoscritto a poche persone se Maltese comunica che alcuni individui di Siderno e<br />
Mammola erano «rei di perturbazione pubblica e di allarme, per voci di veleno; per i quali tenutasi<br />
commessione dell’eccedenza da me, Sindaco, e Comandante di Gendarmeria, sono state sottoposti alle debite<br />
legnate, che per alcuni sono già state eseguite» 103 .<br />
Dagli ultimi rapporti inviati, nel 1855 veniva ancora delineata l’assenza di studenti 104 . Il riferimento<br />
era probabilmente alle scuole secondarie per le quali bisognava uscire fuori distretto. Presso il seminario, o<br />
privatamente con sacerdoti, era possibile prepararsi e dare poi gli esami. La situazione socio-economica della<br />
gente povera rimaneva sempre la stessa: ai limiti della sopportazione. Era solito assistere ai cosiddetti “mali<br />
di stagione” una frase che ancora oggi nel dialetto viene ripetuta. Erano febbri di vario genere come<br />
l’epidemia plussionale che colpì i bambini geracesi 105 .<br />
Col passare del tempo, come si diceva, miglioravano i costumi 106 , probabilmente a causa delle misure<br />
preventive intraprese dalla polizia. Nei mesi estivi, specie agosto, la popolazione soffriva di meno la miseria.<br />
Ciò era dovuto principalmente alla mietitura del grano ed alla raccolta di frutta e ortaggi. Cammarota<br />
comunicava una annata straordinaria di olio 107 .<br />
Nel corso dei mesi si riprese a parlare della guerra di Crimea. Nuove notizie giunsero da quel paese<br />
lontano e sul Giornale Ufficiale 108 veniva riportata la caduta di una parte della città di Sebastopoli. La guerra<br />
ebbe come epicentro quella piazzaforte russa che subì l‘assedio tra il 1854 ed il 1855. Qui le truppe francoinglesi<br />
ebbero molte difficoltà, soprattutto per l’inefficienza dei comandi, onde sollecitarono l’entrata in<br />
guerra dell’Austria che ancora era riluttante a prendervi parte per timore di un consolidamento delle<br />
aspirazioni unitarie italiane. Il governo piemontese entrò in guerra a fianco degli alleati franco-inglesi<br />
inviando il 21 aprile 1855 quindicimila soldati sotto il comando del generale Alfonso Lamarmora. La caduta<br />
della torre di Malachov l’8 settembre dello stesso anno, determinò la ritirata dei russi che evacuarono e<br />
bruciarono Sebastopoli occupata dai franco-inglesi, dopo 340 giorni di assedio, tra l’11 ed il 12 settembre.<br />
Lo scacchiere politico dopo la guerra era profondamente cambiato: i russi, che avevano perso potere in<br />
Europa in rotta con l’Austria che non aveva assunto posizione, si avvicinò alla Francia; Napoleone III<br />
riprendeva la sua sfera d’influenza sui popoli che coltivavano sentimenti antiaustriaci come gli italiani.<br />
L’argomento “Crimea” diventava così l’appassionante tema su cui si commentavano le notizie del giornale<br />
ufficiale. A Mammola «gli attendibili e semi-ignoranti che vanno a caccia di notizie per smania di ozio» 109 ,<br />
dimostravano simpatie per la vittoria delle potenze occidentali. La Francia rappresentava il referente<br />
naturale, portavoce dei principi dettati dalla vecchia, ma sempre attuale, Rivoluzione.<br />
Col passare dei mesi scomparvero le discussioni sulla guerra di Crimea per lasciare posto ad una<br />
notizia che fece drizzare le orecchie agli attendibili: Ferdinando II durante una sfilata a Napoli, l’8 dicembre<br />
del 1856 veniva fatto segno di due baionettate ad opera del calabrese Agesilao Milano 110 . Il nuovo<br />
sottintendente di Gerace Andrea Calenda di Tavani nel celebrare lo scampato pericolo ebbe un’occasione per