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cospirazioni, economia e società - biblioteca telematica

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gli animi di geracesi divisi fra loro. Lo Scaglione rispose che differiva da molti nella maniera di pensare e<br />

d’agire e che, essendo in buoni rapporti con tutti, non si sarebbe recato «a tale riunione senza oggetto, e<br />

senza scopo» 594 . Il giorno della riunione lo Scaglione ebbe la visita del barone Oliva di Monasterace, che<br />

rivestiva la carica di sottintendente ff. del Distretto e che lo obbligò, con “cortesi modi”, a partecipare alla<br />

riunione nella quale vi erano «molte persone del primo e 2° ceto. Il ripetuto Prelato allora rivolto a tutti, disse<br />

che bisognava lasciare da parte ogni differenza privata, e concorrere tutti al mantenimento dell’ordine<br />

pubblico» 595 . Nunziato Polimeni di anni 39, proprietario, affermava di essere stato in casa dell’imputato per<br />

far visita mentre stava per ritirarsi in campagna dalla sua famiglia, «colà vidi un forestiere, che mi disse<br />

Balzo essere un certo Aracri venuto appositamente per stabilire in Gerace un governo provvisorio<br />

insurrezionale» 596 , ma il sindaco Migliaccio si oppose fermamente.<br />

Dopo una pausa di qualche giorno, il 4 gennaio 1851 il giudice istruttore Loschiavo convocò la<br />

rimanente parte dei testimoni. Giuseppe Panetta, di anni 33 farmacista e dimorante al Borgo, frequentatore di<br />

casa Del Balzo, testimoniava di essersi trovato presente all’arrivo del’Aracri, ma senza conoscere<br />

l’argomento dei loro discorsi poiché era andato via subito. Ma seppe il giorno seguente che era subito partito<br />

perché non era stato accontentato nelle sue richieste. Sulla faccenda dell’affissione del manifesto<br />

rivoluzionario in piazza, affermava di non aver visto e sentito il Del Balzo dare ordini, come questi asseriva.<br />

Il capitano della Guardia nazionale davanti alla GCC si difende ritenendo falsa l’accusa. Il primo di<br />

febbraio 1851, veniva sentito Paolo Frascà di anni 36, chimico, il quale testimoniava che il Del Balzo si era<br />

prodigato ad organizzare la Guardia nazionale per respingere i siciliani, timore che durò soltanto una notte.<br />

Smeraldo Fragomeni, di anni 33, massaro, affermava di badare solo agli affari di campagna. Carmelo<br />

Fragomeni di anni 38 notaio, essendo stato di guardia al posto del Borgo assieme alle altre guardie, fu<br />

sollecitato di sorvegliare affinché non si affiggessero stampe “incendiarie”, come era stato fatto in altri punti<br />

del paese. «Ed il giorno successivo giunse la notizia che sulla vista di taluni fuochi visti nella marina, si<br />

erano fondati i sospetti della invasione» 597 . Il 10 febbraio successivo, il giudice Loschiavo si reca a casa di<br />

Francesco Santacroce di anni 52, proprietario (che risultava infermo per malattia), il quale fornì una<br />

testimonianza molto vaga.<br />

Attraverso l’esumazione delle salme, si voleva creare un continuum con l’azione condotta dai<br />

giovani Martiri. Essa costituiva, infatti, il tentativo di potenziare il loro sacrificio, rendendolo maggiormente<br />

“visibile” attraverso la presenza materiale. Il comandante De Flugy, in quel periodo a Gerace per effettuare il<br />

disarmo, fece confondere le spoglie dei giovani con le altre ossa della fossa comune. Il provvedimento non<br />

permise di ricostruire l’immagine dei Cinque. I volti a noi tramandati furono disegnati in base ai ricordi. Il<br />

quadretto a stampa che compare nelle vecchie stampe recante i 5 medaglioni dei giovani, fu pubblicato dal<br />

segretario comunale di Agnana Mostaccio Cardillo verso il 1890.<br />

Sempre riguardo il disseppellimento dei Corpi, analizziamo l’incartamento relativo al processo di 24<br />

imputati, tutti di Gerace, che ebbe luogo nel corso del 1851, accusati di vari misfatti politici di cui i primi<br />

cinque, nello specifico, di violazione di tombe 598 :<br />

Benedetto Accorinti (difensore Giacomo Foti)<br />

Vincenzo Panetta (idem)<br />

Francesco Cesare (idem)<br />

Giuseppe Del Balzo (difensore Francesco Mammoliti)<br />

Gaetano Fragomeni (difensore Giacinto Zangari)<br />

Benedetto Alfarone (idem)<br />

Giuseppe Scaglione (idem)<br />

Giuseppe Pangallo (idem)<br />

Gaetano Spadaro (difensore Domenico Reitani)<br />

Francesco Del Balzo (difensore Francesco Mammoliti)<br />

Gaetano Gallucci (difensore Giacomo Foti)<br />

Francesco Malgeri (difensore Domenico Reitani)<br />

Tommaso Commisso (idem)<br />

Giuseppe Arcano (idem)<br />

Domenico Loschiavo (difensore Antonino Lenzi)<br />

Antonio Portaro (idem)<br />

Ilario Muscari Tomajoli (idem)<br />

Giovambattista Totino (idem)<br />

Nicola Carpentieri (difensore Domenico Antonio Ruffo)

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