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cospirazioni, economia e società - biblioteca telematica

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Al termine del presente lavoro è utile chiarire che non esiste una posizione unilaterale riguardo ai<br />

fatti narrati, successi negli ultimi 15 anni della dinastia Borbone. Nel corso dello studio, abbiamo messo in<br />

evidenza le lacune, i disagi di una politica invecchiata, condannata a subire un destino preventivamente<br />

segnato. Ma non per questo siamo con i vincitori. Anzi. È utile a questo proposito rammentare che molte<br />

ingiustizie - un prezzo molto caro - seguirono la conquista del Meridione da parte del Regno Sabaudo a<br />

vantaggio del quale avvenne la cancellazione dello Stato nazionale napoletano: «Operai degli arsenali e degli<br />

opifici licenziati per far posto a quelli provenienti da Torino. Ingegneri piemontesi, artefici piemontesi,<br />

persino travi piemontesi, per concludere che si deve parlare di piemontesizzazione totale» 397 . L’assunto è che<br />

il concetto d’Italia corrispose solo alle aspettative di coloro i quali ebbero il progetto in mano. Conseguenza<br />

drammatica dei problemi di un’Italia bifronte per il popolo meridionale fu l’emigrazione verso paesi<br />

sconosciuti, lontani dale proprie radici. «Il posto che fu della Nazione napoletana è stato preso dal<br />

Mezzogiorno d’Italia, o più genericamente del Sud: così delle espressioni, che erano nate per esprimere<br />

concetti geografici, hanno finito per assumere valenze sociali, politiche, economiche» 398 .<br />

Lo Stato napoletano come abbiamo detto, accusava, stanchezza perché non aveva saputo cogliere il<br />

momento di assecondare il progetto di unificazione. Nonostante lo studioso di parte borbonica Giacinto de’<br />

Sivo faccia una legittima, anche se retorica e semplicistica prosopopea del passato napoletano 399 , bisogna<br />

condividere il fatto che pone il dito nella piaga quanto parla delle violente reazioni dei piemontesi 400 ,<br />

riferendosi alle sfide lanciate dagli ultimi prodi in difesa del trono: «Sono rei, voi dite, ma di che? d’amare<br />

un governo secolare sotto il quale son nati (...). E se voi giungeste a star qui cento anni, e venisse altri a<br />

scacciarvene, vi spiacerebbe aver persone a voi fedeli nella sventura come nel tempo felice? (...).<br />

Persuadeteci coi fatti, rifateci felici, e mostratevi migliori de’ precedenti regnatori» 401 . De’ Sivo incalza e<br />

lancia una sfida leale basata sulla restituzione delle ricchezze, sul bando dei camorristi.<br />

Anche Raffaele De Cesare, lontano dalle vedute filoborboniche del De’ Sivo, dichiara che dopo il<br />

1860 «suggellandosi uno dei più iniqui pregiudizi di eguaglianza apparente, le provincie dell’antico Regno<br />

ebbero leggi e ordinamenti affatto contrari al loro carattere, alle loro tradizioni, al loro grado di cultura.<br />

Anche i municipi della Sicilia (...) delle Calabrie, dei due Principati sono governate dalle stesse leggi che<br />

regolano le maggiori città d’Italia del nord e del centro. Non si tenne conto di nulla; ma tutto fu confuso in<br />

un’unità meccanica (...). Se le leggi politiche dovevano essere uguali per tutto il paese, le leggi organiche<br />

dovevano tener conto della storia e della geografia: due cose le quali non si possono offendere impunemente.<br />

Ma era fatale che succedesse il contrario» 402 .<br />

D’altra parte, però, i politici, i “nuovi” quadri dirigenti meridionali non hanno saputo o voluto - preoccupati più<br />

a coltivare interessi circoscritti - imporsi per una politica socio-economica a vantaggio di tutta la comunità. È questo il<br />

dato più sconcertante che ha segnato e continua a determinare l’impasse del Sud.<br />

1 AS NA, Alta Polizia, f. 81, fasc. 2631.<br />

2 Ibid., fasc. 2666, 21 gennaio 1851.<br />

3 Ibid., fasc. 2667.<br />

4 Ibid., fasc. 2640.<br />

5 AS CZ, GCC Processi politici e brigantaggio , b. 11, fasc. 66, f. 13v.<br />

6 Ibidem. Verbale dell’ispettore di Polizia del 23 luglio 1849.<br />

7 Ibidem. Compendio del processo. Cfr. anche rapporto del capo posto dell’11 dicembre. Sette once equivalgono a circa un palmo.<br />

8 AS NA, Alta Polizia, f. 81, fasc. 2640.<br />

09 Ibid., Alta Polizia, f. 63, fasc. 1043.<br />

10 Cava de’ Tirreni o la stessa Napoli.<br />

11 Cfr. anche G. LANDI, Istituzioni di diritto... cit., I, p. 32, nota 57. Frasi del genere come quelle scritte da Cammarota erano molto comuni nei<br />

proclami “antisocialisti” di quell’epoca.<br />

12 AS NA, Alta Polizia, b. 63, fasc. 1043. Fascicolo non numerato. I singoli atti saranno individuati attraverso gli estremi cronologici.<br />

13 Ibidem.<br />

14 Ibidem.<br />

15 Ibidem.<br />

16 Ibidem.<br />

17 Ibidem.<br />

18 Ibidem. Una forma sicuramente italianizzata del dialetto “stimpàta”, cioè dirupo.<br />

19 E in genere i funzionari erano molto obiettivi. In omaggio a questo Sottintendente, apprezzato funzionario per il suo equilibrio mostrato nel<br />

compiere il suo dovere senza strafare, nella marina di Gerace era stata dedicata una strada detta appunto “Cammarota”, oggi via Margherita.<br />

20 AS NA, Alta Polizia, 63, fasc. 1043, Geraci 13 dicembre 1852.<br />

21 Quegli stessi che parteciperanno al moto?<br />

22 Vale come esempio esplicativo del prezzo dei generi annonari una tabella del 1853, molto utile a capire le dinamiche economico-commerciali<br />

dei prodotti. Cfr. AS NA, f. 64, fasc. 1178, f. 3.<br />

23 Dello stesso tenore sarà anche una comunicazione successiva. Cfr. AS NA, Alta Polizia , f. 64, fasc. 1178, anno 1853.<br />

24 Ibidem, 26 gennaio 1853.<br />

25 A. LEPRE, Storia del Mezzogiorno... cit., p. 245.<br />

26 AS NA, Alta Polizia, f. 64, fasc. 1178, Reggio 10 marzo 1853.

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