cospirazioni, economia e società - biblioteca telematica
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APPENDICE.................................................................................................................515<br />
DOCUMENTI INEDITI - ARCHIVIO DI STATO DI NAPOLI* .............................539<br />
BIBLIOGRAFIA...........................................................................................................639<br />
INDICE DEI NOMI.......................................................................................................655<br />
INDICE DEI LUOGHI ………………………………………………………675<br />
Da più parti si dice che la storia di Gerace e del suo ex Distretto andrebbe tutta ricostruita. E ciò è<br />
vero. Non si è scavato abbastanza nelle stratificazioni di terreno che potevano dare testimonianze risolutive o<br />
almeno in parte indicative, della problematica degli insediamenti ante/post periodo greco (probabili<br />
spostamenti delle popolazioni da un polo all’altro o parallela distribuzione dei nuclei abitativi, ecc.); né si è<br />
potuto ampliare la visuale sulla politica dei governi religiosi e civili susseguitisi, a causa delle notizie avare<br />
sul Centro jonico che ha dominato la scena sociale, politica ed economica dell’intero comprensorio, poiché<br />
terremoti, naufragi, guerre, incuria, fattori contingenti, hanno determinato la scomparsa delle fonti.<br />
Quello che oggi si tenta di fare con il presente scritto, frutto di otto anni di ricerca, è ridare la giusta<br />
collocazione all’insurrezione del 1847, avvenimento storico ignorato - volutamente o meno - dalla<br />
storiografia ufficiale, che ha interessato il Distretto di Gerace e coinvolto circa 700 individui; e delineare,<br />
attraverso la lettura di documenti inediti reperiti negli archivi, un quadro d’insieme dello stato sociale e delle<br />
attività cospirative sviluppatesi in tale ambito territoriale dal 1848 al 1860.<br />
Presso l’Archivio di Stato di Napoli 1 , si è cercato vanamente di rintracciare gli interrogatori relativi a<br />
quattro dei cinque fucilati nel ’47 (manca, per esempio, il fascicolo del 1847 del Fondo Alta Polizia andato<br />
distrutto, secondo i funzionari, assieme ad altri volumi durante il bombardamento nel 1943. Ma insieme a<br />
quello perché non sono periti quelli successivi al 1847? L’interrogativo è inquietante e meriterebbe di essere<br />
approfondito). Dopo infruttuosi tentativi in altri inventari, si è passati a consultare l’Archivio Militare di<br />
Pizzofalcone della stessa Napoli, dove la ricerca non ha dato risultati positivi (il funzionario addetto ha<br />
ripetuto la stessa precedente motivazione) e quello di Avellino 2 .<br />
Dall’AS NA ci siamo avvalsi dei seguenti inventari: Archivio Borbone, Archivio Nunziante, Alta<br />
Polizia «che si proponeva la prevenzione di reati che turbavano la sicurezza interna o esterna dello Stato» 3 ,<br />
Ministero di Grazia e Giustizia (da cui dipendevano le faccende del personale giudiziario, le istruttorie<br />
relative all’estradizione ed alle grazie; era delegato ad organizzare l’apparato giudiziario ed a vigilare su ogni<br />
autorità dell’Ordine; intratteneva rapporti con i procuratori; vigilava sulle professioni legali); Ministero di<br />
Polizia.<br />
Gli Archivi di Stato di Reggio Calabria 4 e Catanzaro 5 , invece, forniscono preziosi ed importanti<br />
informazioni per ricostruire la cronistoria di quegli anni “caldi”. Per quanto riguarda le vicende strettamente<br />
inerenti al moto del Distretto di Gerace, si è fatto riferimento anche alla documentazione studiata dal Visalli,<br />
il quale ha potuto, nel corso degli anni, accedere ad un vasto corpus documentario (presso archivi pubblici e<br />
raccolte di carte private). I fatti narrati sono stati presi dal Visalli a spunto, riportarti e commentati grazie ai<br />
verbali che si trovano presso l’AS RC nel Fondo che porta proprio il suo nome. Parte di tale materiale è stato<br />
ripreso direttamente dalla documentazione originale e complementato con altre carte inedite non trattate<br />
dallo studioso. In questo modo cercheremo di dare un panorama generale e completo degli avvenimenti che<br />
coinvolsero le menti liberali dal ‘47 all’Unità d’Italia.<br />
L’Autore<br />
Capitolo I<br />
1. Il Regno delle Due Sicilie<br />
Sire, i vostri fedelissimi vassalli della I Calabria Ulteriore divotamente vi supplicano, qualmente sono quindici anni che<br />
vivono oppressi, carichi di dazi, gravati di fondiaria, del peso del registro dell’iscrizione al Burò dell’ipoteche, della carta bollata, del<br />
peso gravissimo delle gabelle che vi sono in tutti le Comuni, gravate le tariffe delle Dogane all’eccesso, in guisa che nessuno si fida<br />
industriare i suoi capitali, anco per la rag(g)ione che tutti i generi che si immettono da fori Regno, devono andare nella sola Dogana<br />
di Reggio a spedire e non già nell’altri dogane, quando (...) porta interessi notabili alli negozianti, ed al vostro Regio Erario.<br />
Il peso fondiario S.R.M. è gravosissimo e malo distribuito, per la ragione che la maggior parte de’ proprietari, che ebbero<br />
amicizia con i Controlori, furono esentati del peso fondiario, e furono gravati i poveri Baroni ed il Demanio, e perciò bisognano i<br />
novelli Catasti non potendosi portare più tali pesi. Bisogna un cambiamento di Giudici ed impiegati, perché quasi tutti vi scesero