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Eleonora Panizzi - Public Administration

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ancora nel porsi nella materiale impossibilità di compiere l'atto dovuto o infine nel<br />

ricorrere alla pratica dell'ostruzionismo, la quale consiste nell’accampare<br />

pretestuosamente la rigorosa osservanza letterale di regolamenti e di istruzioni.<br />

Ritardare un atto significa invece procrastinarne il compimento oltre il termine<br />

ordinatorio prescritto; a fronte di un termine perentorio, scaduto il quale l'atto non può<br />

cioè produrre più i suoi effetti tipici, il mancato compimento dell’atto prima dello<br />

scadere del termine medesimo realizza una vera e propria omissione. A differenza che<br />

in altre fattispecie di reati contro la pubblica amministrazione, l'atto d'ufficio o servizio<br />

rilevante ai sensi dell'art. 328 non è il comportamento del pubblico funzionario, ma è un<br />

modo di atteggiarsi della pubblica amministrazione: non ogni comportamento dovuto,<br />

se omesso, integra il delitto di omissione di atti d'ufficio: perché si abbia questo delitto<br />

occorre invece che, come risultato del comportamento dell’agente, non venga in essere<br />

quell'atto amministrativo in senso tecnico o quell'altro atteggiamento che la pubblica<br />

amministrazione doveva. La circostanza che l'atto debba essere svolgimento della<br />

pubblica funzione o del pubblico servizio fa sì che il soggetto che lo omette, per essere<br />

responsabile, deve avere la competenza in senso tecnico per compierlo. Quando si tratti<br />

di atto discrezionale, l’agente incorre in responsabilità penale solo se, nell'omettere,<br />

ritardare o rifiutare l'atto, ha agito al di fuori dei suoi poteri discrezionali, il che può<br />

avvenire in due casi: se la discrezionalità non investe l’an e il quando della<br />

commissione dell'atto; se, pur investendo la discrezionalità anche queste due modalità<br />

dell'atto, l'omissione, il rifiuto o il ritardo dipenda non dall'uso del potere discrezionale,<br />

ma dal suo non uso. La norma dell'art. 329 si occupa infine specificamente di<br />

sanzionare il rifiuto o ritardo di obbedienza commesso dal militare o dall’agente di forza<br />

pubblica.<br />

Sottrazione o danneggiamento di cose pignorate o sequestrate (artt.334 e 335) 24 : le<br />

norme in questione mirano a predisporre una tutela penale per l'interesse cautelativo<br />

24 334. Sottrazione o danneggiamento di cose sottoposte a sequestro disposto nel corso di un<br />

procedimento penale o dall'Autorità amministrativa. Chiunque sottrae, sopprime, distrugge, disperde o<br />

deteriora una cosa sottoposta a sequestro disposto nel corso di un procedimento penale o dall'Autorità<br />

amministrativa e affidata alla sua custodia, al solo scopo di favorire il proprietario di essa, è punito con la<br />

reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 516..<br />

Si applicano la reclusione da tre mesi a due anni e la multa euro 30 a euro 309 se la sottrazione, la<br />

soppressione, la distruzione, la dispersione o il deterioramento sono commessi dal proprietario della cosa<br />

affidata alla sua custodia.<br />

La pena è della reclusione da un mese ad un anno e della multa fino a euro 309, se il fatto è commesso dal<br />

proprietario della cosa medesima non affidata alla sua custodia.<br />

335. Violazione colposa di doveri inerenti alla custodia di cose sottoposte a sequestro disposto nel corso<br />

di un procedimento penale o dall'Autorità amministrativa. Chiunque, avendo in custodia una cosa<br />

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