Eleonora Panizzi - Public Administration
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7. Operatività concreta<br />
Per comprendere come venga ad operare concretamente l’Alto Commissario per la<br />
prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica<br />
amministrazione, veniamo a citare alcune indagini avviate dalla struttura in questione.<br />
Una prima indagine coinvolge l’Anas e, per la precisione, si propone di verificare<br />
l’adeguatezza dei dirigenti preposti ai controlli e l’idoneità delle procedure: certi fatti<br />
dimostrano che il controllo su pagamenti e contratti è stato quantomeno disattento. Si<br />
tratta poi di accertare se, a fronte di presunte irregolarità negli appalti, le risorse<br />
stanziate per la modernizzazione della rete stradale siano state effettivamente impiegate<br />
a tale scopo ovvero siano state dirottate verso finalità distorte.<br />
Una seconda indagine interessa possibili concorsi universitari truccati in materia di<br />
Diritto del lavoro: il provvedimento ha dato seguito alle esternazioni 32 di Gino Giugni<br />
il quale ha denunciato “una grave degenerazione nei rapporti interni alla comunità<br />
scientifica, dovuta alla gestione combinata nella selezione dei giovani studiosi secondo<br />
logiche non meritocratiche, che scoraggia i migliori a proporre o mantenere la propria<br />
candidatura”.<br />
Tali indagini conoscitive sono state autonomamente promosse dall’Alto Commissario, il<br />
quale è stato peraltro destinatario di molteplici esposti provenienti da privati cittadini ai<br />
quali tuttavia non è stato possibile dare seguito: infatti, nonostante l’Alto Commissario<br />
si proponga di intervenire anche a livello locale contro piccoli o grandi abusi<br />
ogniqualvolta, ad esempio, il pubblico impiegato, sfruttando l’inefficienza della<br />
pubblica amministrazione, accetti la mazzetta per anteporre una pratica ad un’altra<br />
ovvero il direttore generale chieda grosse tangenti sugli appalti, tuttavia il mancato<br />
raggiungimento di un’intesa con la Conferenza Unificata, preclude attualmente<br />
all’organismo di agire nei confronti degli enti territoriali, interessati appunto dal 90%<br />
degli esposti in questione.<br />
In ogni caso dalle indagini finora aperte non è seguita denuncia alle Procura.<br />
32 Lettera di G. Giugni al Corriere della Sera del giugno 2005. Peraltro alla denuncia di Giugni, aveva<br />
fatto eco quella di Piero Ichino, docente di Diritto del lavoro all’Università di Milano, che aveva parlato<br />
di una “guerra tra bande negli atenei, in cui chi vince riesce a far man bassa di tutti i corsi messi a<br />
concorso”. In seguito a queste esternazioni, il ministro dell’Istruzione Moratti aveva previsto in data<br />
18/06/2005 l’istituzione di una commissione d’indagine, di cui avrebbe fatto parte anche una<br />
rappresentanza della Conferenza dei Rettori. Nello stesso periodo veniva approvato un d.d.l. contenente<br />
precise regole per i concorsi, tra cui una diversa procedura per la formazione delle commissioni<br />
esaminatrici.<br />
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