Eleonora Panizzi - Public Administration
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del primo strumento mondiale di contrasto alla corruzione, fenomeno transnazionale che<br />
affligge i due terzi del Mondo, che obbliga per legge i paesi firmatari ad adottare misure<br />
volte alla prevenzione e alla criminalizzazione del fenomeno, nonché alla<br />
collaborazione internazionale contro la corruzione. La UNCAC inoltre è la prima<br />
convenzione che esamina e predispone strumenti concernenti la corruzione sia nel<br />
settore pubblico che in quello privato, includendo diversi articoli che specificamente si<br />
rivolgono a quest’ultimo ambito. Per Kofi Annan l’adozione della UNCAC manda una<br />
chiaro messaggio da parte della comunità internazionale, determinata a prevenire e<br />
controllare la corruzione. La convenzione è segnale di intolleranza verso gli agenti<br />
corrotti e riaffermazione dell’importanza dei valori di onestà, rispetto, legalità,<br />
responsabilità e trasparenza, nel segno del progresso e del miglioramento della vita di<br />
tutti. 20 La nuova Convenzione è un importante risultato, che va a completare le<br />
previsioni della Convenzione delle Nazioni Unite contro il crimine organizzato<br />
transnazionale (UNTOC) 21 . Essa introduce misure e regole volte a rafforzare i regimi<br />
nazionali di contrasto della corruzione e promuove strumenti di prevenzione e<br />
criminalizzazione delle più diffuse forme di corruzione dei settori pubblico e privato.<br />
Precisamente, ai sensi dell’art. 1, gli scopi convenzionali consistono nel “promuovere e<br />
rafforzare le misure per prevenire e combattere più efficacemente la corruzione e gli atti<br />
criminosi ad essa specificamente collegati” nonché nel “promuovere, agevolare e<br />
sostenere la cooperazione fra gli Stati Parte nella lotta contro la corruzione”. Secondo il<br />
direttore dell’UNODC (United Nations Office on Drugs and Crime) Antonio Maria<br />
Costa 22 , la UNCAC è una convenzione “dalle ganasce potenti” in quanto vincola i Paesi<br />
contraenti ad armonizzare i loro dettati legislativi a quanto da essa previsto: leggendo<br />
infatti i 71 articoli della Convenzione ci si imbatte frequentemente in disposti vincolanti<br />
Nigeria, Paraguay, Perù, Romania, Sierra Leone, Sud Africa, Sri Lanka, Tanzania, Togo, Turkmenistan,<br />
Uganda, Ungheria. L’entrata in vigore era prevista a partire dal novantesimo giorno dal deposito della<br />
trentesima ratifica operata dall’Ecuador in data 15 settembre 2005.<br />
20<br />
Dichiarazione del Segretario Generale all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sulla UNCAC, New<br />
York, 31 ottobre 2003.<br />
21<br />
La UNTOC contiene articoli che fanno riferimento al problema della corruzione; tuttavia si sottolineò,<br />
all’atto dell’apertura alla firma (Palermo, dicembre 2000),l’importanza di avviare una concreta<br />
discussione mirata all’elaborazione di una distinta e specifica Convenzione delle Nazioni Unite contro la<br />
Corruzione.<br />
22<br />
A. M. Costa è vice-segretario ONU e direttore esecutivo UNODC. Il riferimento è all’intervista del 23<br />
ottobre 2004, pubblicata su Altalex, n. 851, 11 novembre 2004, http://www.altalex.com<br />
Ancora, per Costa: “La Convenzione contro la Corruzione è una vittoria per milioni di comuni cittadini<br />
nel mondo. Le persone che sono costrette a pagare tangenti per i servizi di base, o che sono vittime<br />
dell’estorsione, o che sono obbligate a vivere in povertà perché i leader corrotti saccheggiano le risorse<br />
naturali del paese, hanno una possibilità di condurre una vita migliore. Il fatto che siano passati meno di<br />
due anni - un tempo da record - dalla stesura della Convenzione alla sua entrata in vigore, dimostra che i<br />
leader corrotti hanno fatto il loro tempo”.<br />
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