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Eleonora Panizzi - Public Administration

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CAPITOLO IX<br />

CONCLUSIONI<br />

1. Giudizio critico sull’organismo tra problemi aperti e prospettive future<br />

Rispondendo ai quesiti d’apertura, abbiamo offerto una chiave di lettura dei punti oscuri<br />

relativi alla figura dell’Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della<br />

corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione: esso esplica le<br />

proprie funzioni nell’ambito della pubblica amministrazione, la cui nozione, interpretata<br />

alla luce dell’orientamento giurisprudenziale e dottrinale prevalente, è comprensiva dei<br />

soggetti che, ancorché aventi forma privatistica, svolgono funzioni sostanzialmente<br />

pubblicistiche, quali le società per azioni a partecipazione pubblica. Trattasi di soggetto<br />

a metà strada tra un organismo servente al Governo ed un’Autorità indipendente,<br />

qualificabile come Authority allo stato nascente, ad oggi non riconducibile in pieno nel<br />

novero delle autorità amministrative indipendenti a causa della presenza di un forte<br />

vincolo con l’Esecutivo - la cui sussistenza è incompatibile con le esigenze di<br />

autonomia funzionale delle authorities vere e proprie – ma potenzialmente suscettibile<br />

di evolversi in autorità amministrativa indipendente in ragione della delicatezza delle<br />

sue funzioni e dell’importanza della sua missione, le quali rendono necessario un<br />

ulteriore intervento legislativo che distacchi la struttura dall’area della dipendenza<br />

governativa e le conferisca poteri più incisivi nel settore di competenza. Si prospetta<br />

cioè l’opportunità di intervenire sull’attuale configurazione del Commissario, così da<br />

operare una trasformazione, analogamente a quanto avvenuto per l’Isvap, da organismo<br />

di vigilanza e programmazione servente al vertice politico ad autorità indipendente<br />

dotata di ampi poteri di intervento diretto sui fenomeni distorsivi. Un’autentica azione<br />

di prevenzione dell’illiceità amministrativa dovrebbe infatti essere avulsa dall’influenza<br />

di valutazioni di opportunità politica. Così facendo si registrerebbe cioè un notevole<br />

salto di qualità nell’attuale configurazione dell’Alto Commissario il quale assurgerebbe<br />

da articolazione governativa altamente specializzata posta sotto la direzione<br />

dell’esecutivo ad autorità garante della legalità amministrativa, responsabile della<br />

complessa azione di supervisione e coordinamento delle politiche di prevenzione della<br />

corruzione e promotrice della diffusione della cultura della legalità, in conformità<br />

peraltro agli impegni assunti convenzionalmente a livello internazionale (UNCAC).<br />

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