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Eleonora Panizzi - Public Administration

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In via più specifica, rappresenterebbe uno straordinario deterrente all’accettazione della<br />

mazzetta da parte del pubblico dipendente, la previsione di una riduzione di pena o<br />

addirittura dell’impunità a favore del corruttore “pentito” 107 : laddove si introducesse un<br />

simile premio, si spezzerebbe il vincolo di reciproca omertà tra privato e pubblico<br />

funzionario.<br />

impedisce di reagire culturalmente, prima ancora che operativamente, nei confronti della corruzione. La<br />

specializzazione sociale dei cittadini e la formazione del personale forma “ libere anime e vigorose e le<br />

menti rischiaratici” e rende gli uomini virtuosi, “ma di quella virtù che sa resistere al timore, e non di<br />

quella pieghevole prudenza, degna solo di chi può soffrire un’esistenza precaria ed incerta”.<br />

Per M. Arnone e E. Iliopulos, op. cit., pp. 12 ss. “politiche ad ampio raggio d’azione sono quelle che nel<br />

lungo periodo modificano l’ambiente istituzionale e la mentalità dei membri della società. Politiche<br />

dell’istruzione, della formazione e della cultura sono il punto di partenza per un’efficace lotta alla<br />

corruzione; infatti, Paesi con più alti livelli di istruzione hanno un minore livello di corruzione. L’impatto<br />

delle politiche dell’istruzione si estende fino al processo di formazione politica e quindi fino a modificare<br />

o a rafforzare la percezione del fenomeno e a consolidare le strategie di rigetto. Agire a livello di politiche<br />

per l’istruzione significa servirsi di un insieme di canali indiretti che si indirizzano alla sfera economica o<br />

istituzionale della società. (…) Il livello di consapevolezza culturale dell’opinione pubblica agisce da<br />

catalizzatore sulla sfera istituzionale e politica. Elettori consapevoli sono cittadini in grado di controllare<br />

l’operato delle proprie istituzioni, (…) e di scegliere una classe dirigente di livello più alto. Queste<br />

condizioni hanno un forte impatto sulla qualità delle istituzioni e sono vincoli efficaci contro il<br />

diffondersi di fenomeni di cattiva governance. Sul piano delle politiche di medio periodo, occorre<br />

consolidare l’opera di prevenzione; in particolare, sia rafforzando le autorità di garanzia, sia attuando un<br />

forte intervento di formazione degli operatori privati e del personale delle pubbliche amministrazioni.<br />

Inoltre occorre introdurre o incrementare misure che limitino o eliminino conflitti di interesse e ambiti di<br />

discrezionalità della pubblica amministrazione, chiamandola a operare secondo principi di responsabilità<br />

e trasparenza ”.<br />

Ancora, secondo The Durban Commitment to effective action against corruption del 15 ottobre 1999 “ a<br />

successful campaign against corruption demands the full partecipation of all sections of society, including<br />

most importantly civil society and, with it, the business community”.<br />

107 Su questo punto Se il marcio si annida negli uffici, intervista all’Alto Commissario per la prevenzione<br />

e il contrasto della corruzione e delle altre forme d’illecito nella Pubblica Amministrazione, pubblicata su<br />

Panorama n. 46/47 del 24/11/2005, pag. 83.<br />

Ex art. 37 UNCAC ciascuno stato Parte esamina la possibilità, nei casi appropriati, di mitigare la pena<br />

all’imputato o accordare l’immunità dal perseguimento penale ad una persona fisica che fornisca<br />

un’importante collaborazione nelle indagini o nel perseguimento di un reato previsto dalla Convenzione.<br />

Per la previsione di una causa speciale di non punibilità a favore di chi, entro un dato termine, avesse<br />

tenuto spontaneamente comportamenti collaborativi C. F. Grosso, L’iniziativa DiPietro su Tangentopoli.<br />

Il progetto anticorruzione di mani pulite fra utopia punitiva e suggestione premiale, in Cass. Pen., 1994,<br />

2341 ss., per cui “più elevati sono i rischi di carcerazione e sanzioni limitative della libertà personale,<br />

interdittive e pecuniarie, tanto più elevata diventa la possibilità che uno dei protagonisti della corruzione<br />

si determini a collaborare col pubblico ministero”.<br />

Per B. Huber, op. cit., pp. 519 ss., “i meccanismi della corruzione si sviluppano segretamente, tutti i<br />

partecipi hanno interesse a non renderli pubblici, le manipolazioni finanziarie vengono accuratamente<br />

mascherate nella contabilità, si instaurano rapporti d’affari solo apparenti. Per rompere questa rete di<br />

persone, amministrazioni ed imprese strettamente legate fra loro e comprendere con successo i sottostanti<br />

traffici (…) è necessario che i partecipi offrano le chiavi di accesso e lettura delle informazioni. Tuttavia<br />

tali concorrenti sono normalmente disposti a far conoscere quanto sanno, solo se ottengono la promessa<br />

che le autorità procedenti riconosceranno la loro collaborazione. (…) Grecia, Spagna, Portogallo e<br />

Turchia si servono delle possibilità offerte dalla disciplina del “testimone della corona”, del recesso<br />

attivo, dell’estinzione della pena o di simili strumenti che sollecitano la collaborazione per scoprire fatti<br />

di corruzione; (…) in Inghilterra una siffatta disciplina è parte dell’armamento standard delle indagini<br />

penali.”<br />

Ancora: C. F. Grosso,voce Corruzione, Dig. Pen., p. 168 che rinvia ai progetti di riforma in Quaderni<br />

della giustizia, n. 45, 1985.<br />

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