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controllo dei contenuti multimediali pubblicati sul Web, e dunque dei<br />
linguaggi utilizzati per la loro creazione. In una prima fase un ruolo<br />
propulsivo in questo processo fu assunto dalle grandi aziende produttrici di<br />
browser. Nel corso degli anni novanta sia Microsoft che Netscape, man<br />
mano che nuove versioni dei loro browser venivano sviluppate,<br />
introducevano innovazioni ed estensioni, al fine di con<strong>qui</strong>stare il maggior<br />
numero di fornitori di servizi e dunque di utenti (infatti le nuove<br />
caratteristiche, almeno inizialmente, erano riconosciute e interpretate<br />
correttamente solo dai rispettivi browser). Questa corsa all'ultima<br />
innovazione, se molto ha migliorato l'aspetto e la fruibilità delle pagine<br />
pubblicate su Web, ha rischiato di avere effetti devastanti sull’accessibilità<br />
dei contenuti on-line.<br />
Per evitare che le tensioni indotte dal mercato limitassero l'universalità<br />
di accesso all'informazione on-line, nel 1994 lo stesso Tim Berners Lee<br />
promosse la costituzione del World Wide Web Consortium (W3C).<br />
L’organizzazione senza fini di lucro, che raccoglie centinaia di aziende,<br />
enti, centri di ricerca e singoli specialisti coinvolti più o meno direttamente<br />
nel settore delle tecnologie Web, è ufficialmente deputata allo sviluppo<br />
degli standard tecnologici per il Web.<br />
Il Web come ipertesto multimediale<br />
Qualsiasi documento Web presente in rete è potenzialmente<br />
accessibile allo stesso modo (attraverso un legame ipertestuale) da qualsiasi<br />
altro documento. Inoltre la regnatela globale integra, come abbiamo visto,<br />
diverse forme espressive (testo, suoni, filmati). Di conseguenza il Web può<br />
essere definito come un ipertesto multimediale: è dunque chiaro che tali<br />
concetti delineano la cornice generale nella quale esso e tutte le tecnologie<br />
sottostanti si inseriscono. In primo luogo è bene distinguere il concetto di<br />
multimedialità da quello di ipertesto. I due concetti sono spesso affiancati e<br />
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