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(www.alessandronesta.it) troviamo vari esempi dell'uso del tu: “Entra<br />

anche tu a far parte della Community del Capitano!” oppure “Vieni a<br />

incontrare il tuo campione in chat!” o ancora “Personalizza il tuo Pc coi<br />

colori del Capitano!”. L'uso del tu è adeguato al tipo di utente che<br />

frequenterà il sito, crea un senso di appartenenza e invita i tifosi a visitare<br />

altre pagine del sito.<br />

La scelta del pronome allocutivo “lei” è piuttosto rara sul Web, ma<br />

può essere la scelta più adeguata nei casi in cui si instaurano rapporti<br />

formali, come per esempio quelli di tipo commerciale, con i quali si invita<br />

l’utente a scegliere o valutare un prodotto o un servizio. Si da del lei ai<br />

lettori quando ci si rivolge ad un utente specifico che deve effettuare una<br />

scelta (accettare le condizioni di un sito, ac<strong>qui</strong>stare un prodotto, scaricare<br />

un file, ecc.). Il lei è particolarmente indicato per i rapporti che una azienda<br />

instaura con i propri clienti e in questi casi è difficilmente sostituibile con il<br />

tu.<br />

La homepage di Viking (www.vikingop.it), una azienda che<br />

distribuisce prodotti per ufficio, utilizza il “lei” sia per i pulsanti (“Clicchi<br />

<strong>qui</strong>”) sia per altre comunicazioni ai clienti (“Vuole conoscere i nostri tempi<br />

di consegna?” oppure “Inserisca il Suo indirizzo e-mail”). Tuttavia la<br />

scelta, in questo caso non è del tutto coerente perché si riscontra nello<br />

stesso sito l’uso del “voi” e del “tu”: “Registratevi <strong>qui</strong>” e “Lavora con<br />

noi!”.<br />

Tra i siti commerciali e aziendali è, però, molto diffuso anche l’uso del<br />

“tu”. In alcuni casi è una scelta consapevole che mira ad instaurare con il<br />

possibile cliente un clima confidenziale, ma spesso l’impressione è che la<br />

scelta derivi da una cattiva traduzione dei contenuti originariamente in<br />

inglese, in cui non esiste la distinzione di diversi livelli di formalità della<br />

lingua italiana. Comunque in linea di principio si tratta di una scelta poco<br />

consigliabile per la creazione di un ambiente serio e professionale.<br />

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