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TECNOLOGIA PER LA TRADUZIONE<br />

di Bert Esselik<br />

Questo è il mio secondo contributo in una serie di quattro articoli sulla<br />

localizzazione.<br />

L’articolo precedente ha esaminato le differenza tra la traduzione e la<br />

localizzazione. Qui invece mi occuperò dei diversi tipi di strumenti usati<br />

dai traduttori che lavorano per fornitori di servizi di localizzazione.<br />

Innanzitutto va fatta una distinzione tra gli strumenti di traduzione<br />

automatica (MT – machine translation) e gli strumenti di traduzione<br />

assistita (CAT – computer aided translation). Mentre i primi entro certi<br />

limiti mirano a sostituire il traduttore, i secondi agevolano il lavoro del<br />

traduttore, evitandogli il lavoro ripetitivo, automatizzando la ricerca<br />

terminologica e riutilizzando i testi già tradotti. L’uso della traduzione<br />

automatica non si è diffuso molto nell’industria della localizzazione,<br />

soprattutto perché, al contrario dell’industria automobilistica e<br />

aerospaziale, i produttori di software non hanno mai prodotto una<br />

documentazione strutturata in modo tale da rendere efficace la traduzione<br />

automatica. Anche se questa situazione sembra evolversi gradualmente, mi<br />

occuperò <strong>qui</strong> solo degli strumenti di traduzione assistita al fine di<br />

descrivere la pratica corrente nell'industria della localizzazione.<br />

Gli strumenti di traduzione assistita possono essere categorizzati nel<br />

modo seguente:<br />

- Memorie traduttive<br />

- Strumenti di gestione terminologica<br />

- Strumenti di localizzazione<br />

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