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Nella cultura occidentale, a partire dalla invenzione della scrittura<br />

alfabetica, e in particolare da quella della stampa, l'organizzazione<br />

dell'informazione in un messaggio, e la corrispondente fruizione della<br />

stessa, è essenzialmente basata su un modello lineare sequenziale, su cui si<br />

può sovrapporre al massimo una strutturazione gerarchica. Basti pensare ad<br />

un libro, esso è una sequenza lineare di testo, eventualmente organizzato<br />

come una sequenza di capitoli, che a loro volta possono essere organizzati<br />

in sequenze di paragrafi, e così via. La fruizione del testo avviene pertanto<br />

in modo sequenziale, dalla prima all'ultima pagina. Il lettore della maggior<br />

parte dei testi finora prodotti dalla cultura occidentale inizia a leggere il<br />

testo dall'inizio, e prosegue linearmente fino alla fine.<br />

A questo modello ci sono ovviamente delle eccezioni. Infatti il<br />

concetto di ipertestualità non è completamente nuovo, ma anzi è presente<br />

già in molti dei testi stampati. La lettura di un articolo scientifico in una<br />

rivista contenete note e rimandi prevede infatti che i lettori si spostino da<br />

un blocco testuale ad un altro, e anche il consultare un dizionario mentre si<br />

legge un libro è un tipo di lettura ipertestuale.<br />

Cionondimeno l’ipertesto è spesso associato al mondo<br />

dell’informatica, cioè è quasi sempre pensato come un testo elettronico. In<br />

effetti, se è vero che un ipertesto può non essere un testo digitale, è anche<br />

vero che nella scrittura tradizionale prevale nettamente la linearità mentre<br />

un testo digitale, in special modo un documento web, non può non essere<br />

un ipertesto. A differenza della carta stampata i testi elettronici in rete<br />

prevedono questa modalità di lettura quasi costituzionalmente 29 . Quindi il<br />

testo digitale viene di fatto a coincidere con un ipertesto elettronico.<br />

Il testo digitale<br />

Il testo che riceviamo composto su di uno schermo differisce, per<br />

29 Federico Zanettin, “Testi elettronici e traduzione ipermediale”, Intralinea, vol. 2, 1999.<br />

29

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