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Italia a Tavola Luglio/Agosto 2020

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ALIMENTI<br />

di Vincenzo D’Antonio<br />

Souvlaki<br />

Lo street food ha radici nell’antichità.<br />

E non a caso la cultura<br />

del cibo di strada nasce in<br />

quella culla della civiltà che è il nostro<br />

Mediterraneo, precisamente ad Alessandria<br />

d’Egitto. Poi, le contaminazioni<br />

virtuose che hanno sostanziato nei<br />

millenni le correnti migratorie, hanno<br />

portato lo street food un po’ ovunque<br />

nell’area mediterranea.<br />

Attualizzando, potremmo individuare<br />

la connotazione specifica dello<br />

street food nella preparazione e vendita<br />

lungo la strada di alimenti pronti<br />

per il consumo. Nel viaggiare, lo street<br />

food, quello “vero”, rappresenta un<br />

primo approccio per immergersi negli<br />

usi e costumi, nella cultura materiale<br />

diremmo, del Paese che si sta visitando.<br />

E ciò sia per i sapori intensi che<br />

abbracciano le nostre percezioni sensoriali,<br />

sia per lo schietto approccio dei<br />

cucinieri venditori che irrorano valori<br />

culturali, identitari ed etnici.<br />

La fiamma viva, l’olio bollente, il<br />

forno arroventato, lo spiedo sfrigolante:<br />

lo street food che si sostanzia e<br />

si celebra, il Mediterraneo che contempla<br />

e tutto vivifica. Informalità nel<br />

servizio, rapidità, prezzo basso, sono le<br />

tre caratteristiche che rendono lo street<br />

food una delle modalità di consumo<br />

più apprezzate in tutto il mondo, arrivando<br />

a contare ben circa 3 miliardi di<br />

consumatori al giorno. Una piacevole<br />

consuetudine per tanti, soprattutto in<br />

estate. In accezione estesa, ferme restando<br />

e anzi ulteriormente ribadendo<br />

le tre suddette caratteristiche, si può<br />

intendere street food anche quello erogato<br />

da postazioni fisse e non soltanto<br />

da food truck e gazebo.<br />

Prima di guardare in casa nostra,<br />

effettuiamo una breve panoramica<br />

dello street food degli altri Paesi dell’area<br />

mediterranea: scopriremo affinità<br />

ancor più che differenze, a riprova che<br />

il Mediterraneo unisce e non divide.<br />

Dalla Francia, le crêpes<br />

Le crêpes francesi sono delle crespelle<br />

che si prestano per essere farcite<br />

con condimenti sia dolci che salati e<br />

si differenziano in “lisce”, servite con<br />

una spolverata di zucchero solamente,<br />

o salate alla bretone fatte con grano<br />

saraceno. La più famosa, imperdibile<br />

per chi ne diviene ghiotto, è la crêpe<br />

suzette flambée, bagnata con liquore<br />

all’arancia.<br />

Dai Paesi della Penisola<br />

Balcanica, i cevapcici<br />

I cevapcici sono un tipico street food<br />

della cucina dei Paesi della penisola<br />

balcanica. Si presentano come polpettine<br />

di carne di manzo o agnello dalla<br />

forma cilindrica; ci sono anche versioni<br />

la cui forma è più sferica.<br />

Da Turchia<br />

e Albania, il burek<br />

Il burek è una torta ripiena solitamente<br />

di carne, formaggio o mele. È lo street<br />

food che si offre all’ospite ed è sconveniente<br />

non accettare.<br />

Dalla Grecia il souvlaki<br />

Souvlaki è lo spiedino tradizionale dello<br />

street food greco: si tratta di spiedini<br />

di carne marinati in un’emulsione di<br />

olio, succo di limone e aromi. La cottura<br />

avviene su griglia.<br />

Dalla Spagna,<br />

il boccadillo<br />

Il boccadillo, a ragione è considerato il re<br />

dello street food iberico, è uno squisito<br />

panino croccante ripieno “a piacere”,<br />

Bocadillos de calamares<br />

LUGLIO / AGOSTO <strong>2020</strong> · ITALIA A TAVOLA<br />

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