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Italia a Tavola Luglio/Agosto 2020

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CUOCHI<br />

e quella privata mi ha dato inoltre l’opportunità di far<br />

appassionare a questo mondo il mio figlio maggiore,<br />

il quale sta intraprendendo una carriera brillante e luminosa<br />

dopo aver lavorato in brigate molto importanti<br />

anche all’estero.<br />

A proposito di soddisfazioni, si può dire che nonostante<br />

le difficoltà hai avuto una vita professionale<br />

piena.<br />

Potrei parlarti dei primi due premi dell’Accademia<br />

nazionale della cucina, o della medaglia Orio Vergani.<br />

Oppure di quando sono stata citata da Umberto Eco<br />

come suo ristorante preferito, o di quella volta che Jamie<br />

Oliver ha fatto una sua importante ricerca nel nostro<br />

ristorante, come anche dell’emozione provata per<br />

partecipare al libro di Gennaro Esposito. Ma più che<br />

questi traguardi, la vera soddisfazione e gioia è stato il<br />

percorso che mi ha portato a tutto questo.<br />

Oggi hai scelto di fare la “private chef”, perché?<br />

Era una decisione nell’aria già da tempo; dopo il<br />

Covid la ristorazione è cambiata e questo permette di<br />

sviluppare nuovi tipi di interpretazioni del servizio, al<br />

passo con le esigenze dei consumatori e del mercato:<br />

questa soluzione è quella che vedo più vantaggiosa,<br />

almeno per me.<br />

Secondo te c’è la richiesta di questo tipo di servizio?<br />

Il mercato è partito, ma c’è tanto da fare oggi<br />

perché il “private” come lo intendo io non è semplicemente<br />

una figura di “cuoco a domicilio”: il consumatore<br />

è sempre più consapevole e il fulcro di una<br />

figura come questa è sempre la ricerca, che include la<br />

comprensione delle nuove esigenze del cliente e anche<br />

la sperimentazione di nuove tecniche e selezioni<br />

di prodotti.<br />

Guardando al futuro, pensi che la ristorazione<br />

si stia evolvendo?<br />

Certo! È un periodo di massima velocità evolutiva<br />

e lo si vede anche in cucina. Come stili, la cucina<br />

molecolare, il fusion e l’esotico vanno ancora forte, ma<br />

oggi la spunta ancora la tradizione: chi riesce a far incontrare<br />

le tendenze con le nostre radici è il vero interprete<br />

del momento; guarda ad esempio il tema della<br />

sandwicherie, che è una categoria che unisce richiesta<br />

di velocità, tradizione e ricerca. Come il panino e lo<br />

street food, infatti, non esiste nulla che possa unire in<br />

un unico prodotto il passato, il presente e il futuro della<br />

nostra storia gastronomica.<br />

Interessante questa tua osservazione, cosa intendi<br />

per nuove figure?<br />

Di questo non ne posso parlare al momento, quello<br />

che posso dire è che con la mia agenzia stiamo mettendo<br />

a norma una nuova figura professionale, sulla<br />

quale ci saranno anche dei master accreditati che ci<br />

permetteranno di formare le nuove generazioni di<br />

professionisti 2.0 nella ristorazione.<br />

Ti faccio un’ultima domanda, so che vivi ad Ercolano<br />

sulle pendici del Vesuvio: raccontami un po’<br />

il tuo territorio e i suoi valori enogastronomici.<br />

Per quanto riguarda il vino, quando parli del nostro<br />

territorio pensi a Lacryma Christi, Caprettone o<br />

Falanghina. Pensando invece al food, raccontiamo il<br />

territorio con i profumi e i sapori della nostra albicocca<br />

e con il pomodorino del Piennolo (neanche a dirlo<br />

due ingredienti che si sposano benissimo con nuove<br />

tecniche di sandwicherie, ndr). La caprese poi è storicamente<br />

un piatto preparato con il pomodoro cuore<br />

di bue campano, ma provarla anche con i pomodorini<br />

del Piennolo è un’esperienza!<br />

Mentre Antonella mi parla di gusti e sapori, mi<br />

viene in mente la splendida degustazione di prodotti<br />

di Lune del Vesuvio terminata poco prima dell’intervista.<br />

Ora penso che gli straordinari pomodorini e i vini<br />

autoctoni mi hanno fatto immergere ancora di più nel<br />

mondo di Antonella all’ombra del Vesuvio. La cuoca,<br />

prima di essere una grande professionista, si è rivelata<br />

una persona dalla quale imparare a mettere a frutto i<br />

propri sacrifici per seguire una passione.

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