05.08.2020 Views

Italia a Tavola Luglio/Agosto 2020

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Caro presidente Filippo Saporito<br />

buongiorno. Gran parte dei ristoranti<br />

sono ripartiti ormai da circa<br />

un mese. Quali le differenze rimarchevoli,<br />

dopo queste settimane di<br />

riapertura, tra un prima ed un dopo<br />

Covid-19?<br />

Non tutti i ristoranti sono aperti.<br />

Molto dipende dalla location. Ad<br />

esempio, quelli all’interno di strutture<br />

ricettive sono per la maggior parte ancora<br />

chiusi. Comunque possiamo già<br />

fare delle prime valutazioni e notare<br />

due grandi differenze. La prima, rispetto<br />

al periodo antecedente la pandemia,<br />

è il mutamento nella percezione<br />

emotiva del cliente. Per adesso<br />

prevale solo una grande voglia di evadere<br />

da casa. La seconda differenza è<br />

data, ahinoi, dall’assenza che molto<br />

probabilmente si protrarrà nel tempo,<br />

dei flussi di turismo straniero che per<br />

la maggior parte dei ristoranti delle<br />

città d’arte costituivano la ragionevole<br />

sicurezza di un lavoro costante.<br />

E a fronte dell'assenza del turismo<br />

straniero, i ristoratori, soprattutto<br />

quelli più famosi, magari<br />

riscopriranno l'importanza della<br />

clientela di prossimità? Torneremo<br />

all'identità della trattoria di quartiere,<br />

del locale di vicinato?<br />

Temo che molti non riusciranno a<br />

convertirsi; però chi ci riuscirà probabilmente<br />

supererà meglio questo periodo.<br />

Di certo, chi ha sempre curato<br />

il cliente locale, in questo momento si<br />

trova con una marcia in più. Dall’altra<br />

parte chi per anni ha approfittato,<br />

spesso senza professionalità e serietà<br />

adeguata, solo del flusso di turismo<br />

straniero, ne soffrirà tantissimo.<br />

Capisco, una sorta di “redde<br />

rationem” (ovvero di rendi conto).<br />

Presidente, la sua associazione ha<br />

quella "E" di Europa nella sigla che<br />

la dice lunga sulla Vostra vision, sul<br />

Vostro posizionamento e sul Vostro<br />

comportamento. Ecco, nel dopo Covid-19<br />

sarà ancora più pregnante,<br />

più importante, più incisiva quella<br />

"E"?<br />

L’ho sempre pensato prima, figuriamoci<br />

ora. Soprattutto vivendo in<br />

una nazione dove la gastronomia è<br />

così pregnante ed è un motore di attrazione<br />

turistica incredibile, in questi<br />

mesi di lockdown sì è notato tantissimo<br />

quali sono le potenzialità, da tutti<br />

i punti di vista, dell’essere dentro un<br />

gruppo europeo.<br />

Presidente, è possibile oggi, a<br />

fronte di quanto è successo con la<br />

pandemia, pensare ad una maggiore<br />

unità nel vostro settore, nel mondo<br />

dei patron di ristoranti?<br />

CUOCHI<br />

Credo di sì. Noi come associazione<br />

ci siamo uniti subito nel gruppo<br />

#FareRete insieme a tantissime altre<br />

associazioni di ristoratori (poi si sono<br />

unite anche pasticcieri pizzaioli gelatieri)<br />

per valutare e decidere insieme<br />

proposte concrete da presentare alle<br />

istituzioni. Credo sia stata la prima<br />

volta che così tante sigle si sono messe<br />

insieme, esprimendo un’unica<br />

voce. Sono rimasto molto soddisfatto<br />

del risultato. Tanto è vero che spesso<br />

abbiamo sottolineato l’importanza di<br />

proseguire questa unione in futuro.<br />

Una sorta di Federazione delle<br />

associazioni?<br />

Dubito che sarà una Federazione<br />

vera e propria. Quello che ci ha uniti<br />

tantissimo in questi mesi è il fatto<br />

LUGLIO / AGOSTO <strong>2020</strong> · ITALIA A TAVOLA<br />

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