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BEVANDE<br />
nuovi momenti conviviali e di consumo<br />
nel rispetto delle disposizioni sanitarie.<br />
Non tutto è perduto, eviterei di eccedere<br />
nel pessimismo, così come nell’ottimismo<br />
di maniera. La situazione è seria e<br />
durerà ancora per diverso tempo, ma<br />
stiamo lavorando, siamo propositivi sul<br />
mercato, ci avviciniamo alla vendemmia<br />
e (lo speriamo vivamente) alla fine<br />
di questa pandemia».<br />
Leo Damiani<br />
Sempre per quanto riguarda l’alta<br />
gamma, qui più precisamente parlando<br />
di champagne, un pensiero analogo,<br />
un’analisi simile in linea di massima<br />
è quella che ci descrive Leo Damiani,<br />
direttore commerciale e marketing<br />
della Maison Perrier-Jouët, marchio<br />
di champagne che fa capo a Pernod<br />
Ricard: «Sono persuaso, e i primi dati<br />
confermano il mio convincimento, che<br />
potremo anche assistere ad un lieve<br />
calo dei consumi di champagne, ma<br />
esso sarà limitato alle città d’arte, che<br />
risentono fortemente del calo di turisti<br />
e non sarà avvertito nelle località di villeggiatura.<br />
Per restare alla mia Toscana,<br />
che cito a mo’ di caso di studio, avremo<br />
consumi in calo in città come Firenze,<br />
Siena e Pisa, ma probabilmente avremo<br />
addirittura un incremento dei consumi<br />
di alta gamma nelle località Versiliane.<br />
È periodo di turbolenza al quale seguirà<br />
assestamento, il tutto secondo un<br />
trend forte e inequivocabile consistente<br />
154 ITALIA A TAVOLA · LUGLIO / AGOSTO <strong>2020</strong><br />
nell’irrinunciabilità ad un bere di alta<br />
qualità in contesti adeguati, confortevoli<br />
ed eleganti».<br />
Pietro Pellegrini<br />
Interessante il punto di vista di chi<br />
nella filiera è anello a monte dell’Horeca<br />
ed è anello a valle del produttore vinicolo:<br />
parliamo della distribuzione. Molto<br />
interessante l’opinione di Pietro Pellegrini,<br />
titolare della prestigiosa azienda<br />
di distribuzione Pellegrini Spa: «Stiamo<br />
commutando, a causa della pandemia,<br />
il nostro ruolo da fornitori di prodotti in<br />
cui la componente di servizio era ancillare<br />
ad erogatori di servizio laddove la<br />
componente “hard” del servizio sempre<br />
prioritaria e ovviamente insostituibile è<br />
data dal prodotto strettamente inteso,<br />
ovvero dalle bottiglie di vino. L’incertezza<br />
di scenario è tale che stiamo ridimensionando<br />
le quantità minime che il<br />
cliente può richiederci; è un po’ come<br />
se fossimo noi a fargli magazzino. Non<br />
si può essere egoisti in questa fase. Andiamo<br />
incontro alle esigenze della ristorazione<br />
e lo facciamo consapevoli che la<br />
ripresa della ristorazione genera l’innesco<br />
forte per la ripresa dell’economia».<br />
Proseguiamo la nostra analisi avvalendoci<br />
dell’opinione di un produttore<br />
di grandi vini da vitigni sardi. Siamo<br />
con il dottor Massimo Ruggero, amministratore<br />
delegato di Siddùra. «È un’estate<br />
particolare, non legata alle grandi<br />
masse turistiche, ma questo non andrà<br />
a penalizzare i prodotti, tutt’altro. La<br />
qualità, e con essa e per essa i marchi<br />
conosciuti per la qualità, aiuteranno il<br />
“bere bene”. Sì, alcuni Paesi esteri non<br />
parteciperanno a questa nostra estate<br />
così italiana ed europea. Ma il mercato<br />
non è composto solo dalla parte estera,<br />
seppure importantissima: per noi sarà<br />
una prova di fedeltà per valutare quanto<br />
vale il mercato europeo e il peso che ancora<br />
riveste il Made in Italy».<br />
Sì, il “bere bene” che torna ad essere<br />
valore centrale, a tratti addirittura valore<br />
unico intorno al quale si collocano i<br />
comportamenti dei “bevitori consape-