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Italia a Tavola Luglio/Agosto 2020

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di Vincenzo D’Antonio<br />

è invisibile<br />

agli occhi”. La citazione<br />

da “Il Piccolo Prin-<br />

“L’essenziale<br />

cipe” è forse irriverente, ma ricorriamo<br />

a questa affermazione per provare ad<br />

analizzare quanto sta attualmente accadendo<br />

nel nostro Paese nel settore<br />

della ricettività alberghiera. Alberghi<br />

vuoti? Non esageriamo, ma di certo<br />

siamo vicini al vero se affermiamo che<br />

non sono pieni, non registrano il tutto<br />

esaurito e non sono rosee le previsioni<br />

per i prossimi 4 mesi (da luglio ad ottobre)<br />

a fronte di un’allarmante carenza<br />

di prenotazioni.<br />

E poi, alberghi vuoti? Sì, semplicemente<br />

perché tanti hanno optato per<br />

rimanere chiusi a fronte di un’apertura<br />

che avrebbe provocato immediati<br />

incrementi di costi e ricavi esigui, al<br />

punto tale da rendere impraticabile il<br />

raggiungimento del breakeven di stagione.<br />

Personale in cassa integrazione<br />

e poi si vedrà.<br />

Quindi, in prima sintesi, ricapitoliamo<br />

come segue: è estate, la stagione<br />

del turismo leisure, la stagione<br />

del “tutto esaurito” al mare, in montagna,<br />

ai laghi, alle terme, alle città<br />

d’arte; insomma, pressoché ovunque.<br />

Nell’alchemica legge di mercato, un<br />

bilanciamento renderà valevole con<br />

approssimazioni successive le dimensioni<br />

dell’offerta consone a quelle della<br />

domanda. Difatti: molti alberghi chiusi;<br />

non vuoti ma nemmeno pieni al<br />

100% quelli aperti.<br />

Nel contempo si osserva il ritorno<br />

alla “villeggiatura”: la seconda casa (di<br />

proprietà o in affitto), il mese (ma anche<br />

la settimana) stanziale. Ma questo<br />

è un altro discorso. Torniamo agli alberghi:<br />

quando non vuoti e non pieni,<br />

e quando invece drammaticamente<br />

chiusi.<br />

Che si fa? Prima cosa, ci si lamenta,<br />

ed è legittimo. Seconda cosa, si protesta<br />

per ritardi e carenze nell’attuazione<br />

di provvidenze che il Governo è stato<br />

lesto a comunicare e che gli apparati<br />

burocratici, in buona compagnia della<br />

mano creditizia, sono ben lenti nell’erogare.<br />

Ed è legittima anche la protesta.<br />

Quindi, ci si lamenta e si protesta.<br />

Ci sta. E poi? E poi verrà l’autunno e<br />

(non è poesia)… cadranno le foglie!<br />

Riflettiamo insieme. L’<strong>Italia</strong> vive di<br />

turismo tutto l’anno con picco vistoso<br />

nella stagione estiva. E quante volte si<br />

TURISMO<br />

è detto che il turismo è vettore trainante<br />

buona parte della nostra economia.<br />

Insomma, sono punti di Pil che generano<br />

altri punti di Pil. È vero, non si discute.<br />

Parliamo di turismo leisure, ed è<br />

talmente scontato, soprattutto in estate,<br />

che ci si riferisca al turismo leisure,<br />

che neanche lo si specifica.<br />

Ed è in virtù dei grandi numeri generati<br />

dal turismo leisure, vive buona<br />

parte del cosiddetto turismo business.<br />

Il turismo d’affari è meno evidente,<br />

non si avvale di clamore mediatico,<br />

ma sono, per capirci, quei punti di Pil<br />

che arrivano in seconda battuta, che<br />

arrivano a traino. È il turismo di chi<br />

non viaggia per suo diletto, ma perché<br />

così determinano le circostanze della<br />

sua attività, del suo mestiere, della sua<br />

professione, dei suoi incarichi nella<br />

Pubblica Amministrazione. Che poi a<br />

contorno, si ritaglino spazi significativi<br />

di diletto, di piacevolezza, giusto per<br />

non sentirsi come “il commesso viaggiatore”<br />

di una volta, è cosa non solo<br />

legittima, ma auspicabile.<br />

Pochi esempi, intesi come casi<br />

concreti, e tutto diviene di immediata<br />

comprensione. Dunque, da turisti<br />

leisure siamo in albergo. Siamo<br />

al risveglio: che bella la giornata che<br />

si prospetta! Forza, subito in bagno.<br />

Fruizione di asciugamano, accappatoio,<br />

consumo di set cortesia. In sala<br />

colazione: colazione buona ed abbondante:<br />

merendine, caffè, cappuccino,<br />

cornetto, e via ad andare. E poi il pranzo,<br />

e poi la cena. E ci faremmo mica<br />

mancare durante la giornata, il lunch,<br />

l’aperitivo e il gelato? E i souvenir? E il<br />

vino nel giro per cantine? E l’olio nel<br />

giro per frantoi? E le chicche del nostro<br />

agroalimentare nelle fattorie? Nel<br />

mentre, da quando si lascia la camera<br />

al mattino, quale flusso laborioso: il<br />

servizio di pulizia in camera, il cambio<br />

delle lenzuola, la biancheria in<br />

LUGLIO / AGOSTO <strong>2020</strong> · ITALIA A TAVOLA<br />

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