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di Vincenzo D’Antonio<br />
è invisibile<br />
agli occhi”. La citazione<br />
da “Il Piccolo Prin-<br />
“L’essenziale<br />
cipe” è forse irriverente, ma ricorriamo<br />
a questa affermazione per provare ad<br />
analizzare quanto sta attualmente accadendo<br />
nel nostro Paese nel settore<br />
della ricettività alberghiera. Alberghi<br />
vuoti? Non esageriamo, ma di certo<br />
siamo vicini al vero se affermiamo che<br />
non sono pieni, non registrano il tutto<br />
esaurito e non sono rosee le previsioni<br />
per i prossimi 4 mesi (da luglio ad ottobre)<br />
a fronte di un’allarmante carenza<br />
di prenotazioni.<br />
E poi, alberghi vuoti? Sì, semplicemente<br />
perché tanti hanno optato per<br />
rimanere chiusi a fronte di un’apertura<br />
che avrebbe provocato immediati<br />
incrementi di costi e ricavi esigui, al<br />
punto tale da rendere impraticabile il<br />
raggiungimento del breakeven di stagione.<br />
Personale in cassa integrazione<br />
e poi si vedrà.<br />
Quindi, in prima sintesi, ricapitoliamo<br />
come segue: è estate, la stagione<br />
del turismo leisure, la stagione<br />
del “tutto esaurito” al mare, in montagna,<br />
ai laghi, alle terme, alle città<br />
d’arte; insomma, pressoché ovunque.<br />
Nell’alchemica legge di mercato, un<br />
bilanciamento renderà valevole con<br />
approssimazioni successive le dimensioni<br />
dell’offerta consone a quelle della<br />
domanda. Difatti: molti alberghi chiusi;<br />
non vuoti ma nemmeno pieni al<br />
100% quelli aperti.<br />
Nel contempo si osserva il ritorno<br />
alla “villeggiatura”: la seconda casa (di<br />
proprietà o in affitto), il mese (ma anche<br />
la settimana) stanziale. Ma questo<br />
è un altro discorso. Torniamo agli alberghi:<br />
quando non vuoti e non pieni,<br />
e quando invece drammaticamente<br />
chiusi.<br />
Che si fa? Prima cosa, ci si lamenta,<br />
ed è legittimo. Seconda cosa, si protesta<br />
per ritardi e carenze nell’attuazione<br />
di provvidenze che il Governo è stato<br />
lesto a comunicare e che gli apparati<br />
burocratici, in buona compagnia della<br />
mano creditizia, sono ben lenti nell’erogare.<br />
Ed è legittima anche la protesta.<br />
Quindi, ci si lamenta e si protesta.<br />
Ci sta. E poi? E poi verrà l’autunno e<br />
(non è poesia)… cadranno le foglie!<br />
Riflettiamo insieme. L’<strong>Italia</strong> vive di<br />
turismo tutto l’anno con picco vistoso<br />
nella stagione estiva. E quante volte si<br />
TURISMO<br />
è detto che il turismo è vettore trainante<br />
buona parte della nostra economia.<br />
Insomma, sono punti di Pil che generano<br />
altri punti di Pil. È vero, non si discute.<br />
Parliamo di turismo leisure, ed è<br />
talmente scontato, soprattutto in estate,<br />
che ci si riferisca al turismo leisure,<br />
che neanche lo si specifica.<br />
Ed è in virtù dei grandi numeri generati<br />
dal turismo leisure, vive buona<br />
parte del cosiddetto turismo business.<br />
Il turismo d’affari è meno evidente,<br />
non si avvale di clamore mediatico,<br />
ma sono, per capirci, quei punti di Pil<br />
che arrivano in seconda battuta, che<br />
arrivano a traino. È il turismo di chi<br />
non viaggia per suo diletto, ma perché<br />
così determinano le circostanze della<br />
sua attività, del suo mestiere, della sua<br />
professione, dei suoi incarichi nella<br />
Pubblica Amministrazione. Che poi a<br />
contorno, si ritaglino spazi significativi<br />
di diletto, di piacevolezza, giusto per<br />
non sentirsi come “il commesso viaggiatore”<br />
di una volta, è cosa non solo<br />
legittima, ma auspicabile.<br />
Pochi esempi, intesi come casi<br />
concreti, e tutto diviene di immediata<br />
comprensione. Dunque, da turisti<br />
leisure siamo in albergo. Siamo<br />
al risveglio: che bella la giornata che<br />
si prospetta! Forza, subito in bagno.<br />
Fruizione di asciugamano, accappatoio,<br />
consumo di set cortesia. In sala<br />
colazione: colazione buona ed abbondante:<br />
merendine, caffè, cappuccino,<br />
cornetto, e via ad andare. E poi il pranzo,<br />
e poi la cena. E ci faremmo mica<br />
mancare durante la giornata, il lunch,<br />
l’aperitivo e il gelato? E i souvenir? E il<br />
vino nel giro per cantine? E l’olio nel<br />
giro per frantoi? E le chicche del nostro<br />
agroalimentare nelle fattorie? Nel<br />
mentre, da quando si lascia la camera<br />
al mattino, quale flusso laborioso: il<br />
servizio di pulizia in camera, il cambio<br />
delle lenzuola, la biancheria in<br />
LUGLIO / AGOSTO <strong>2020</strong> · ITALIA A TAVOLA<br />
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