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Italia a Tavola Luglio/Agosto 2020

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CUOCHI<br />

Con AgriBottega fai anche delivery<br />

ed e-commerce?<br />

AgriBottega ha fatto delivery durante<br />

il lockdown e stiamo vedendo di<br />

capire la fattibilità dell’e-commerce,<br />

che esiste già per salumi, vini e formaggi.<br />

Potremmo pensare anche alle<br />

verdure, vedremo, ci stiamo lavorando.<br />

Luciano, come ristoratori in questo<br />

periodo di lockdown avete patito<br />

la vostra frammentazione in tante<br />

(troppe) associazioni?<br />

Io da due anni mi occupo della segreteria<br />

del Buon Ricordo e ho vissuto<br />

un po’ tutti i movimenti. Il Covid ha costretto<br />

tanti di noi a cercare per la prima<br />

volta di fare squadra e qualcosa si<br />

è ottenuto. E la cosa più importante è<br />

che si sono poste le basi per dare vita ad<br />

una vera rappresentanza della ristorazione.<br />

Mi sovviene il Coriolano di Shakespeare:<br />

“Ogni equipaggio sembrava<br />

avere egual maestria nel navigare, fino<br />

a quando il mare fu calmo”.<br />

Chi assume la rappresentanza<br />

della ristorazione?<br />

Bellissima domanda, che mi sono<br />

posto più volte. Ti rispondo dicendoti<br />

62 ITALIA A TAVOLA · LUGLIO / AGOSTO <strong>2020</strong><br />

che noi imprenditori della ristorazione<br />

siamo sempre stati abituati a piegare la<br />

schiena e a lavorare sul campo, ora dovremmo<br />

fare un passo ulteriore e trovare<br />

le persone giuste che ci possano rappresentare.<br />

Non sarà facile, è cimento<br />

arduo ma ci corre obbligo di provarci.<br />

Individui nella formazione delle<br />

persone, sia cucina che sala, un punto<br />

debole della ristorazione italiana<br />

di qualità?<br />

Io penso che la formazione principale<br />

nel nostro settore avvenga sul<br />

campo. A volte ci sono scuole che<br />

danno nozioni fin troppo tecniche. Il<br />

nostro lavoro è fatto di emozioni. Noi<br />

dobbiamo regalare emozioni e i ragazzi<br />

devono provare questo piacere. Arrivo<br />

a dirti che un servizio perfetto ma asettico<br />

vale meno di un servizio caldo con<br />

qualche errore. In cucina, poi, ci sono<br />

ragazzi educati a fare piatti stellati e poi<br />

non sanno fare uno spaghetto al pomodoro.<br />

Per te che sei stato calciatore in<br />

gioventù, possiamo dire che vogliono<br />

essere tutti attaccanti?<br />

Io ero un centrocampista e mi è<br />

Massimo e Luciano Spigaroli<br />

sempre piaciuto dettare i tempi. Come<br />

Tardelli, mi infilavo in area all’improvviso<br />

al momento giusto!<br />

Luciano, come vedi in questa fase<br />

la promozione della cucina italiana<br />

all’estero?<br />

In questo momento dove l’<strong>Italia</strong> è<br />

vista come la nazione che ha esportato<br />

il virus, spingere sulla promozione non<br />

la vedo come una cosa molto positiva.<br />

La nostra cucina è apprezzata ovunque.<br />

Secondo me la promozione dovrebbe<br />

partire dall’interno, dovremmo<br />

far vedere al mondo che il nostro Paese<br />

è vivo. Si tratta di dare vita ad eventi fatti<br />

con intelligenza. Con i social e i new<br />

media le notizie volano. All’estero impazzirebbero<br />

vedendo quello che sappiamo<br />

fare e cercherebbero di tornare<br />

a godere delle nostre capacità il prima<br />

possibile. Dobbiamo dare esempi. Io<br />

ho organizzato tre Cene dei Mille a Parma<br />

e quanto ne è scaturito è valso tantissimo.<br />

Più di mille spot, o di pagine a<br />

pagamento sui giornali o di educational<br />

per tour operator. Dobbiamo dare<br />

esempi di vita e cucina felice.<br />

Sì, d’accordo, il raccontare, farsi<br />

prestare orecchio per restituire emozioni<br />

ed esperienze da vivere in loco.<br />

Sempre che sia possibile in un contesto<br />

Covid.<br />

Luciano, quale consiglio, in questa<br />

fase così delicata, ti senti di dare<br />

ai tuoi colleghi della ristorazione, in<br />

particolare ai giovani?<br />

Tenere duro. Guardare alla loro terra<br />

in primis. Tornare alla vera cucina<br />

del territorio come base. Poi se vogliono<br />

giocare lo facciano ma senza esagerare.<br />

Dovremo tutti tenere duro per<br />

un bell’annetto temo. Quando esce un<br />

piatto dalla cucina ognuno di noi deve<br />

farsi una semplice domanda: se io fossi<br />

al tavolo mi piacerebbe? E così, credimi<br />

caro Vincenzo, si risolverebbero un<br />

sacco di problemi.

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