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CUOCHI<br />
Con AgriBottega fai anche delivery<br />
ed e-commerce?<br />
AgriBottega ha fatto delivery durante<br />
il lockdown e stiamo vedendo di<br />
capire la fattibilità dell’e-commerce,<br />
che esiste già per salumi, vini e formaggi.<br />
Potremmo pensare anche alle<br />
verdure, vedremo, ci stiamo lavorando.<br />
Luciano, come ristoratori in questo<br />
periodo di lockdown avete patito<br />
la vostra frammentazione in tante<br />
(troppe) associazioni?<br />
Io da due anni mi occupo della segreteria<br />
del Buon Ricordo e ho vissuto<br />
un po’ tutti i movimenti. Il Covid ha costretto<br />
tanti di noi a cercare per la prima<br />
volta di fare squadra e qualcosa si<br />
è ottenuto. E la cosa più importante è<br />
che si sono poste le basi per dare vita ad<br />
una vera rappresentanza della ristorazione.<br />
Mi sovviene il Coriolano di Shakespeare:<br />
“Ogni equipaggio sembrava<br />
avere egual maestria nel navigare, fino<br />
a quando il mare fu calmo”.<br />
Chi assume la rappresentanza<br />
della ristorazione?<br />
Bellissima domanda, che mi sono<br />
posto più volte. Ti rispondo dicendoti<br />
62 ITALIA A TAVOLA · LUGLIO / AGOSTO <strong>2020</strong><br />
che noi imprenditori della ristorazione<br />
siamo sempre stati abituati a piegare la<br />
schiena e a lavorare sul campo, ora dovremmo<br />
fare un passo ulteriore e trovare<br />
le persone giuste che ci possano rappresentare.<br />
Non sarà facile, è cimento<br />
arduo ma ci corre obbligo di provarci.<br />
Individui nella formazione delle<br />
persone, sia cucina che sala, un punto<br />
debole della ristorazione italiana<br />
di qualità?<br />
Io penso che la formazione principale<br />
nel nostro settore avvenga sul<br />
campo. A volte ci sono scuole che<br />
danno nozioni fin troppo tecniche. Il<br />
nostro lavoro è fatto di emozioni. Noi<br />
dobbiamo regalare emozioni e i ragazzi<br />
devono provare questo piacere. Arrivo<br />
a dirti che un servizio perfetto ma asettico<br />
vale meno di un servizio caldo con<br />
qualche errore. In cucina, poi, ci sono<br />
ragazzi educati a fare piatti stellati e poi<br />
non sanno fare uno spaghetto al pomodoro.<br />
Per te che sei stato calciatore in<br />
gioventù, possiamo dire che vogliono<br />
essere tutti attaccanti?<br />
Io ero un centrocampista e mi è<br />
Massimo e Luciano Spigaroli<br />
sempre piaciuto dettare i tempi. Come<br />
Tardelli, mi infilavo in area all’improvviso<br />
al momento giusto!<br />
Luciano, come vedi in questa fase<br />
la promozione della cucina italiana<br />
all’estero?<br />
In questo momento dove l’<strong>Italia</strong> è<br />
vista come la nazione che ha esportato<br />
il virus, spingere sulla promozione non<br />
la vedo come una cosa molto positiva.<br />
La nostra cucina è apprezzata ovunque.<br />
Secondo me la promozione dovrebbe<br />
partire dall’interno, dovremmo<br />
far vedere al mondo che il nostro Paese<br />
è vivo. Si tratta di dare vita ad eventi fatti<br />
con intelligenza. Con i social e i new<br />
media le notizie volano. All’estero impazzirebbero<br />
vedendo quello che sappiamo<br />
fare e cercherebbero di tornare<br />
a godere delle nostre capacità il prima<br />
possibile. Dobbiamo dare esempi. Io<br />
ho organizzato tre Cene dei Mille a Parma<br />
e quanto ne è scaturito è valso tantissimo.<br />
Più di mille spot, o di pagine a<br />
pagamento sui giornali o di educational<br />
per tour operator. Dobbiamo dare<br />
esempi di vita e cucina felice.<br />
Sì, d’accordo, il raccontare, farsi<br />
prestare orecchio per restituire emozioni<br />
ed esperienze da vivere in loco.<br />
Sempre che sia possibile in un contesto<br />
Covid.<br />
Luciano, quale consiglio, in questa<br />
fase così delicata, ti senti di dare<br />
ai tuoi colleghi della ristorazione, in<br />
particolare ai giovani?<br />
Tenere duro. Guardare alla loro terra<br />
in primis. Tornare alla vera cucina<br />
del territorio come base. Poi se vogliono<br />
giocare lo facciano ma senza esagerare.<br />
Dovremo tutti tenere duro per<br />
un bell’annetto temo. Quando esce un<br />
piatto dalla cucina ognuno di noi deve<br />
farsi una semplice domanda: se io fossi<br />
al tavolo mi piacerebbe? E così, credimi<br />
caro Vincenzo, si risolverebbero un<br />
sacco di problemi.