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Italia a Tavola Luglio/Agosto 2020

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BIRRA<br />

ALPIRSBACHER KLOSTERBRÄU<br />

LA FIABESCA BIRRA DELLA FORESTA NERA<br />

La Foresta Nera è un’immensa distesa d’abeti che si<br />

estende dal cosiddetto Dreiländereck, ovvero l’area<br />

dove si congiungono i confini di Svizzera, Francia<br />

e Germania in direzione nord per circa 160 km seguendo la<br />

fossa Renana. Questo polmone verde è una di quelle regioni<br />

tedesche che hanno fatto dei loro scenari dei paesaggi da fiaba,<br />

che ricordano l’infanzia e invitano a riscoprire ritmi di vita<br />

più tranquilli e naturali, una regola di vita, qui più che altrove<br />

la natura è veramente a misura d’uomo.<br />

Vicino a questo ambiente spettacolare, tra queste foreste,<br />

che nere certo non sono, in questa natura incontaminata,<br />

nasce la famosa acqua della Foresta Nera,<br />

una delle acque più morbide che esistono in<br />

natura. La fonte ha origini dall’area naturale<br />

protetta di Glaswiesen e, come già<br />

agli albori, ancora oggi quest’acqua viene<br />

usata pura come sgorga dalle fonti<br />

e arriva direttamente nel luogo di produzione<br />

di una storica birreria. Furono i<br />

monaci dell’antico convento di Alpirsbach<br />

ad iniziarne la produzione nel Medioevo. Il convento, costruito<br />

nel 1095, è un complesso di esempio di architettura tardoromanica.<br />

I monaci producevano birra sia per fabbisogno<br />

personale che per spirito caritatevole. I primi conventi sorsero<br />

soprattutto nell’epoca di Carlo Magno nel sud della Germania.<br />

Poco dopo i frati cominciarono a produrre birra.<br />

Sono proprio i monaci a mettere ordine nella produzione,<br />

dettando le norme igieniche e codificando le tecniche. E si<br />

deve a loro il primo utilizzo del luppolo come aromatizzante<br />

al posto della miriade di altre spezie, bacche, piante officinali<br />

o il “gruyt”, insieme di vari aromi introdotto in occidente<br />

dai Crociati e apprezzato a lungo, specie<br />

in nord Europa. L’industria della birra deve<br />

a loro quindi l’utilizzo del luppolo non<br />

solo come conservante naturale. Questa<br />

pianta amaricante dà alla birra un importante<br />

aroma che se sapientemente<br />

miscelato, può determinare una bontà<br />

unica. In questa birreria di dimensioni<br />

contenute, si produce solo specialità.<br />

146 ITALIA A TAVOLA · LUGLIO / AGOSTO <strong>2020</strong>

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