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COVID-19 | #RE-START<br />
lockdown non sono diminuiti i<br />
consumi di vino, anzi! Come lo interpretiamo<br />
questo fenomeno? Il<br />
vino, nel suo morigerato consumo<br />
domestico, è bevanda che piace<br />
per la sua valenza edonistica. Ha<br />
alleviato le tristezze del periodo<br />
trascorso chiusi in casa, quando<br />
si pensava a cucinare e si faceva<br />
spesa alla Gdo e si scopriva che<br />
c’erano proprio quegli stessi vini<br />
che c’erano anche al ristorante. E<br />
però... che ricarichi che ci faceva il<br />
ristoratore!<br />
E si scopre che acquistare vino<br />
online è come il Meccano n.5 di<br />
tanto tempo fa, “istruisce e nel<br />
contempo diverte”! Ci fa prendere<br />
consapevolezza dei prezzi a scaffale,<br />
ci fa scoprire tanti e tanti vini<br />
non famosi e non superbiosi e ci<br />
fa stare in morigerata allegria an-<br />
22 ITALIA A TAVOLA · LUGLIO / AGOSTO <strong>2020</strong><br />
che a casa. E quindi chissà se poi<br />
a lockdown finito si avrà tanta voglia<br />
di andare al ristorante, anche<br />
considerando che c’è la delivery.<br />
Detto tutto ciò, torniamo alla<br />
sorpresa e all’amarezza. Le proposte<br />
dei vitivinicoltori vertono in<br />
prevalenza intorno alla necessità<br />
di aiuti dal Governo come defiscalizzare<br />
i costi di promozione, comprendendo<br />
anche i costi connessi<br />
alle visite che i produttori fanno ai<br />
ristoranti. Ma anche semplificare<br />
la detrazione immediata e completa<br />
delle spese che i produttori<br />
sostengono nella ristorazione.<br />
Abbassare l’aliquota Iva sul vino:<br />
si può, si dovrebbe; lo si vorrà?! E<br />
poi, prodigalmente, si suggerisce<br />
di allungare i tempi di pagamento.<br />
Il che equivale a dire, da un lato,<br />
che il cerino acceso passa all’anello<br />
a monte della filiera, posto<br />
che ciò sia possibile con i fornitori<br />
di vetro e i fornitori di sughero; e<br />
dall’altro che le banche, certo non<br />
gratuitamente, ampliano e incrementano<br />
le linee di credito. Battaglia<br />
a Bruxelles per utilizzare i<br />
fondi Ocm Promozione anche sul<br />
mercato interno: ben detto!<br />
Ma come? E quando? Insomma<br />
palliativi vecchi, non per curare<br />
bensì soltanto per lenire i mali<br />
causati da un comportamento<br />
antico che la pandemia ha avuto<br />
la sola colpa di far deflagrare<br />
con annesso clamore mediatico.<br />
Facciamoci caso: nessun cenno<br />
all’utilizzo delle nuove tecnologie.<br />
Sintomo forte e terribile di una<br />
“non” confidenza con gli enabler,<br />
gli abilitatori di nuove pratiche di<br />
business. Se solo si sapesse mettere<br />
mano in approccio sistemico<br />
all’insieme di IoT (Internet delle<br />
cose), AI (intelligenza artificiale)<br />
e Blockchain, nel giro di un paio<br />
di vendemmie gran parte dei problemi,<br />
dalla gestione del vigneto<br />
alla comunicazione atta a stimolare<br />
la “bottiglia bevuta”, sarebbe<br />
risolta.<br />
Due piccole proposte, entrambe<br />
con un loro difetto: sono<br />
nuove e sono “piccole” e pertanto<br />
potrebbero avere, nel loro pragmatismo,<br />
una celere fastidiosa<br />
attuazione. Cominci il ristoratore,<br />
che è oramai il ristoratore nuovo<br />
del ristorante nuovo, a dimenticare<br />
i tempi del “moltiplicato per” e ad<br />
affrontare i tempi dell’“addizionato<br />
a”. Il “+” invece del “x”. Ed il numero<br />
a destra del più, l’addendo, che sia<br />
obbligatoriamente ad una cifra! Un<br />
ricarico nell’ordine di qualche euro<br />
con un’operazione trasparenza che,<br />
oltre ad una sua encomiabi-