You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
BEVANDE<br />
dini “forzate” stanno delineato un’estate<br />
del tutto anomala e ancora piena di interrogativi<br />
su come sarà il nostro prossimo<br />
futuro. Le incertezze hanno equilibrato<br />
nella prima fase post lockdown<br />
la voglia di riappropriarsi di una normalità<br />
“sociale” che è alla base della<br />
nostra cultura. Oggi tuttavia comincia<br />
a riemergere la consapevolezza che<br />
da questo tunnel non ne siamo ancora<br />
usciti. La convivialità torna ad essere<br />
alla base della nostra vita, lo dimostrano<br />
le affluenze in bar e ristoranti che, con<br />
tutte le regolamentazioni e limitazioni<br />
in atto, hanno saputo rispondere e aggiornare<br />
sia il metodo di lavoro che l’approccio<br />
con la clientela. Risposte difficili<br />
da attuare purtroppo laddove il turismo<br />
proveniente dall’estero era il business<br />
principale di molti locali, oggi ancora<br />
alla sbarra».<br />
«Ma se da una parte la voglia di tornare<br />
a vivere porta le persone a riappropriarsi<br />
degli spazi conviviali - precisa<br />
Missiroli - dall’altra c’è ancora un giustificato<br />
timore verso un prossimo futuro<br />
che non ci vede vincitori nei confronti<br />
di questa pandemia. Questo porta inevitabilmente<br />
a modificare molti scenari,<br />
tra questi i momenti di consumo out of<br />
home. Bene allora la convivialità che<br />
si lega al momento dell’aperitivo con<br />
forte attenzione a qualità di prodotti<br />
consumati e garanzie igieniche. Attenzioni<br />
anche verso prodotti di qualità e<br />
con elevato valore aggiunto per quanto<br />
riguarda gli altri momenti di consumo».<br />
Coglie l’opportunità di un ritorno a<br />
consumi evergreen Elio Accardo, amministratore<br />
delegato di Cedral Tassoni,<br />
l’azienda della famosa cedrata, così<br />
tanto longeva da essere presente nei<br />
primi spot pubblicitari della televisione<br />
in bianco e nero, il mitico Carosello: «Un<br />
nuovo modo di fare vacanza o meglio di<br />
villeggiatura, come si diceva tanti anni<br />
fa, può essere un’ulteriore opportunità<br />
156 ITALIA A TAVOLA · LUGLIO / AGOSTO <strong>2020</strong><br />
Elio Accardo<br />
per i prodotti classici e vintage che già<br />
da qualche anno sono risaliti agli onori<br />
delle cronache e dei consumi. Riportiamo<br />
in auge abitudini di consumo ricche<br />
di storia e di bellezza».<br />
Con spiccato interesse al bere miscelato,<br />
raccogliamo molto volentieri<br />
l’argomentata opinione di Danny Del<br />
Monaco, ideatore e presidente di Cocktail<br />
in The World Mixology, nonché<br />
vincitore nel 2016 del sondaggio di <strong>Italia</strong><br />
a <strong>Tavola</strong> “Personaggio dell’anno” nella<br />
categoria Barman: «Sicuramente questa<br />
pandemia ha cambiato le abitudini degli<br />
italiani nei nostri bar modificando di<br />
conseguenza le nostre abitudini di barman<br />
nel servirli. Mi spiego meglio: non<br />
sono cambiati di certo i cocktail evergreen,<br />
i grandi classici, ma sicuramente<br />
sta cambiando la modalità di servizio,<br />
dal food in accompagnamento all’estetica<br />
dell’aspetto e della presentazione,<br />
avendo cura di utilizzare sempre di più<br />
Danny Del Monaco<br />
prodotti italiani per portare il nostro aiuto<br />
al Made in Italy».<br />
E che il bere miscelato sia pronto a<br />
sconfinare dal bar al ristorante ce lo testimonia<br />
sempre Danny Del Monaco:<br />
«Molti ristoranti si sono reinventati creando<br />
aperitivi gourmet prima della cena<br />
serviti ai tavoli posti negli ampi esterni.<br />
A questo punto il cocktail diviene la bevanda<br />
che si abbina ad un grande piatto,<br />
con quanto ne consegue in aumento<br />
dello scontrino».<br />
Il bere miscelato conosce anch’esso<br />
crisi nelle città d’arte maggiormente frequentate<br />
dal turismo estero. «Per le città<br />
dove il turismo estero rappresentava<br />
quasi l’80% del flusso totale - spiega Del<br />
Monaco - il calo vertiginoso è vistoso e<br />
provoca danni ingenti. Sì, i turisti italiani<br />
faranno la loro parte rimanendo in <strong>Italia</strong><br />
ma non andranno certo a coprire il<br />
fatturato che facevamo con gli stranieri.<br />
Bisogna prendere atto che la pandemia<br />
è mondiale; molti locali hanno chiuso<br />
e altri, ahinoi, chiuderanno. Noi si resta<br />
speranzosi che tutto ripartirà e ogni<br />
giorno cerchiamo di inventare qualcosa<br />
di nuovo. La mia città, Arezzo, sta resistendo<br />
grazie agli aretini e siamo molto<br />
felici del loro appoggio».<br />
Nicola Carlevaris<br />
Concludiamo quest’ampia analisi<br />
sul mondo beverage tornando ad un<br />
importante protagonista dell’anello distributivo.<br />
La conversazione è con Ni-