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Leonardo da Vinci, Dante Alighieri,<br />
la famiglia de’ Medici con Lorenzo il<br />
Magnifico, solo per citare alcuni dei<br />
pilastri della storia originari di questa<br />
regione.<br />
Ma, allo stesso modo, anche il patrimonio<br />
enogastronomico toscano<br />
rappresenta un’esclusività ed un’eccellenza<br />
italiana. E in questo prestigioso<br />
club ci entra di diritto l’olio extravergine<br />
di oliva. ? tra i più rinomati<br />
tra gli oli italiani. La sua produzione<br />
parte dal XV secolo. Precedentemente<br />
i toscani lo importavano dalla Puglia e<br />
dalla Campania, mentre a partire dal<br />
XV secolo sono comparse le prime<br />
coltivazioni. Ma è dall’Ottocento che<br />
questa produzione entra nel vivo affermandosi<br />
fino ad arrivare ad oggi. Se<br />
si pensa che su tutto il territorio toscano<br />
le cultivar accertate sono 119, più o<br />
meno famose ma comunque presenti<br />
nel germoplasma regionale, si può capire<br />
l’importanza di questo tesoro nel<br />
panorama enogastronomico.<br />
Moraiolo, Frantoio, Leccino, Maurino,<br />
presenti prevalentemente su<br />
tutto il territorio toscano ed anche<br />
fuori da esso, Leccio del Corno della<br />
zona di San Casciano Val di Pesa, l’Olivastra<br />
Saggianese, nota nella zona a<br />
valle del Monte Amiata, sono solo alcune<br />
delle cultivar tra le più famose,<br />
rinomate e conosciute della Toscana.<br />
La varietà degli oli prodotti in questa<br />
regione ha infinite combinazioni perché<br />
queste cultivar si prestano molto<br />
a blend che regalano sapori e sensazioni<br />
uniche, ma, ultimamente, di<br />
queste cultivar si trovano anche molti<br />
oli monovarietali.<br />
Nella scorsa annata, la Toscana<br />
ha contenuto le perdite che dal nord<br />
e fino al centro hanno penalizzato la<br />
produzione nel suo complesso. Qui<br />
sono state prodotte circa 16mila tonnellate<br />
a fronte delle 20mila circa prodotte<br />
l’anno precedente, contenendo<br />
la perdita in circa il 20%. Premettendo<br />
che se un’oliva viene trattata in modo<br />
adeguato e alla giusta invaiatura non<br />
esistono oli delicati, gli oli evo toscani<br />
appartengono alla classe dei fruttati<br />
medi o medi/intensi con punte di intensità<br />
che potrebbero fare invidia ad<br />
oli provenienti dal sud del Paese.<br />
Sono oli che si adattano bene al<br />
cibo e ai piatti che si possono trovare<br />
in questa regione. Una fiorentina<br />
al sangue, un caciucco o una ribollita<br />
accoglieranno a braccia aperte le cultivar<br />
dal fruttato più intenso di questi<br />
oli. Su questi piatti strutturati un buon<br />
Moraiolo o una Saggianese direbbero<br />
la loro innalzando quei piatti all’eleganza<br />
del gusto.<br />
E se infine si vuole parlare del turismo<br />
di questa regione senza rischiare<br />
OLIO<br />
la banalità delle numerose città d’arte,<br />
mi verrebbe da suggerire tre luoghi,<br />
forse minori, ma esclusivi per il loro<br />
essere caratteristici: Sorano, in provincia<br />
di Grosseto, denominata la Matera<br />
della Toscana, è un borgo facente<br />
parte dell’area del tufo, di circa 3mila<br />
abitanti ad un’altezza di poco meno<br />
di 400 metri, davvero caratteristico;<br />
poi l’Isola di Montecristo, famosa per<br />
la sua storia, che fa parte dell’arcipelago<br />
toscano; e infine Vinci, in provincia<br />
di Firenze, luogo reso famoso perché<br />
diede i natali al famoso Leonardo.<br />
La Toscana è un patrimonio<br />
dell’umanità in diversi settori. L’olio<br />
extravergine, qui, ha da raccontare<br />
ancora molto della sua storia e coloro<br />
che vorranno avventurarcisi troveranno<br />
qualcosa da assaggiare e ricordare.