05.08.2020 Views

Italia a Tavola Luglio/Agosto 2020

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cola Carlevaris, direttore marketing di<br />

Onesti Group, azienda dal ricchissimo<br />

offering che sta in questo periodo ponendo<br />

grande attenzione al suo catalogo<br />

vini. Alla domanda su come si sta<br />

prospettando questa estate così tanto<br />

inusuale, la risposta giunge argutamente<br />

articolata: «Effettivamente il turismo,<br />

nell’estate <strong>2020</strong>, sta vedendo protagonisti<br />

gli italiani in <strong>Italia</strong>. Una riscoperta del<br />

territorio che porta sicuramente a una<br />

parallela riscoperta dei prodotti che il<br />

territorio sa offrire. E in <strong>Italia</strong> abbiamo<br />

varietà di territori e di prodotti tipici che<br />

qualsiasi altro Paese al mondo ci invidia.<br />

Sta manifestandosi quindi un’attenzione<br />

“inedita” ai prodotti locali. Mi auguro<br />

però che il nuovo scenario non veda<br />

soltanto nuovi “oggetti” dell’interesse,<br />

ma anche un nuovo approccio, più qualitativo,<br />

all’approfondimento di ciò che<br />

si sta consumando. Il rallentamento dei<br />

tempi imposto dal lockdown potrebbe<br />

rivelare un lato positivo per quanto<br />

riguarda un’attitudine di consumo più<br />

“slow” e meno frenetica».<br />

È osservazione di grande interesse,<br />

un binomio villeggiatura/slow che soppianta<br />

gli abusi di approccio scellerato<br />

vacanza/fast. Circa il nuovo posizionamento<br />

di chi si pone sul mercato come<br />

asse porgitore di beni acquisiti a catalogo<br />

ma non direttamente prodotti, Carlevaris<br />

prosegue così: «Il ristoratore/barman<br />

sa che il distributore è un partner in<br />

grado di non appesantirgli il magazzino,<br />

sostenendolo così nella ripresa “step by<br />

step” così come si sta configurando. Ma<br />

non solo: il distributore sarà un partner<br />

sempre più strategico anche nel mediolungo<br />

periodo proprio per l’aumento del<br />

tasso di specializzazione che si sta verificando<br />

nel mondo Horeca. Per esempio<br />

le carte vini dei ristoranti sono sempre<br />

più articolate e complete e il distributore<br />

è in grado di fornire anche solo un<br />

collo per etichetta in lista». Ed in ciò,<br />

sicuramente non un caso, ritroviamo il<br />

pensiero espresso da Pietro Pellegrini.<br />

In un mercato che evolve con un’accelerazione<br />

imprevista provocata dalla<br />

pandemia, è importante saper dare interpretazione<br />

differente al proprio ruolo.<br />

Differente rispetto a quanto avveniva in<br />

quel tempo passato che celermente tramontò<br />

per poi annegare nel buio, nello<br />

scorso mese di marzo quando ci si trovò<br />

a dover convivere con quello shock che<br />

fu il lockdown. Un ruolo da interpretare<br />

secondo il principio della ciambella rovesciata.<br />

Abbiamo presente la ciambella<br />

della prima colazione al bar? Ecco, la<br />

ciambella ha un buco e ha un contorno.<br />

Il buco è il vuoto e il contorno è il pieno,<br />

quel pieno così golosamente edibile! Nel<br />

mondo di ieri il ruolo lo si rappresentava<br />

mediante l’immagine della ciambella,<br />

esprimendosi più o meno così: l’ambito<br />

delle tue attività, quanto ti pertiene<br />

secondo mansionario scritto ed usi e<br />

costumi non scritti, è il buco. Quel buco<br />

che trae sua evidenza grazie ad un “pieno”<br />

che esso contorna nel senso che<br />

esso delimita e rende palese. Su quel<br />

pieno, sullo spessore di quel pieno, si<br />

gioca la duttilità del ruolo, il tuo occupa-<br />

BEVANDE<br />

re il limite interno oppure il limite esterno<br />

avendo come riferimento una realtà<br />

convessa.<br />

Oggi il ruolo è... la ciambella rovesciata.<br />

Il pieno della ciambella (così<br />

gustoso!) marca il limite di una realtà<br />

concava, nel senso che il ruolo è tutto<br />

quanto può espletarsi in quell’ampia<br />

(ma non sconfinata) prateria che è al<br />

di là (non al di qua) del bordo. Il ruolo<br />

inteso come nuovo business che abbia<br />

“possibilità” di successo. “Possibilità”<br />

da intendere come keyword ben diversa<br />

da “probabilità”.<br />

Lo scenario che in passato contemplava<br />

alta probabilità di successo sta<br />

radicalmente mutando e quindi ciò che<br />

ieri era altamente probabile accadesse<br />

non è detto mantenga inalterate le stesse<br />

probabilità. Al contrario quanto ieri<br />

era soltanto nel novero del possibile ma<br />

con bassa probabilità di accadimento, e<br />

quindi risultava essere poco attrattivo,<br />

oggi domani diviene anticamera di business<br />

lusinghiero e profittevole. Tutto<br />

qui: ragionare in termini di “possibilità”<br />

nello scenario futuro piuttosto che di<br />

“probabilità” in scenario passato.

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