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COVID-19 | #RE-START<br />
Stato e le banche<br />
danno al Paese<br />
un segnale tremendo:<br />
vuol dire<br />
che non si può lavorare<br />
in sicurezza.<br />
Ciò significa<br />
che c’è una classe<br />
dirigente (al Governo<br />
come nelle<br />
Regioni) di indecisi<br />
o incapaci<br />
che ci sta prendendo<br />
in giro. Si può anche dire che la<br />
ripresa va fatta a piccoli passi, ma non<br />
è accettabile che qualcuno neanche alzi<br />
un piede… Ogni giorno di mancato lavoro<br />
in una filiale comporta ad esempio<br />
ritardi nei finanziamenti bancari dovuti<br />
alle imprese, che così non riescono a<br />
recuperare. E mentre si tengono a casa<br />
“in sicurezza” i colletti bianchi, si autorizzano<br />
magari le sagre dove questi<br />
se ne possono andare tranquillamente,<br />
incuranti degli assembramenti. Oltre al<br />
danno la beffa!<br />
Rischia di saltare<br />
la rete del turismo<br />
Bar e ristoranti<br />
sembrano dimenticati<br />
dai progetti di<br />
semplificazione<br />
della burocrazia.<br />
Prolungare lo<br />
smartworking come<br />
progettano i politici<br />
vuol dire uccidere<br />
molti esercizi pubblici<br />
dei centri città. La<br />
Riforma deve garantire<br />
regole uguali per tutti e<br />
comprendere anche<br />
i codici Ateco e l’Iva<br />
Il lavoro agile che viene annunciato<br />
dal Premier e da alcuni suoi ministri<br />
potrebbe essere anche importante (se<br />
riempito di contenuti, di cui non si ha<br />
però traccia), ma è una sorta di rivoluzione<br />
che lascerà sul terreno molti cadaveri,<br />
a partire proprio dai pubblici<br />
esercizi.<br />
L’impatto che può avere sui lavoratori,<br />
sulle città e sull’economia in generale<br />
va considerato nella sua globalità.<br />
In ballo non c’è solo l’interesse di<br />
qualche bar o ristorante, già in ginocchio<br />
per il Covid-19. Rischia di saltare<br />
l’intera rete dell’accoglienza, perno del<br />
nostro turismo. E parliamo di aziende<br />
dove i più, prima<br />
ancora di chiedere<br />
aiuti, vorrebbero<br />
solo poter lavorare<br />
riempiendo come<br />
un tempo i locali.<br />
Un’idiozia a cui se<br />
ne potrebbe poi aggiungere<br />
un’altra<br />
degna solo di chi<br />
pensa ancora come<br />
se fossimo nel Novecento<br />
e non dovessimo<br />
uscire da una<br />
crisi drammatica:<br />
rinnovare i contratti<br />
di lavoro riducendo l’orario ma mantenendo<br />
lo stesso stipendio. Una genialata<br />
del nuovo segretario generale della<br />
UIL che probabilmente... come molti<br />
dei nostri politici non ha mai lavorato<br />
in vita sua.<br />
Se però lo smartworking degli impiegati<br />
pubblici e privati è davvero la<br />
strada che il Governo vuole intraprendere,<br />
lo deve dire subito! Non si possono<br />
fare indebitare ulteriormente gestori in<br />
difficoltà che sperano in un ritorno di<br />
clientela che si profila effimero.<br />
E non si possono illudere centinaia<br />
di migliaia di camerieri, baristi e cuochi<br />
che dopo questo periodo di cassa<br />
integrazione pagata in ritardo, quando<br />
è andata bene, potrebbero trovarsi senza<br />
lavoro. Il menu di questo Governo<br />
rischia di servire loro un piatto freddo<br />
immangiabile, se non avvelenato.<br />
La demagogia da 4 soldi<br />
di chi non conosce<br />
le regole dell’economia<br />
Una Semplificazione come immaginano<br />
alcuni buontemponi da “decrescita<br />
felice” manderebbe allo sbaraglio migliaia<br />
di imprese e sarebbe il frutto peggiore<br />
di un sistema malato che pensa<br />
solo a salvare se stesso. Se a qualcuno<br />
interessa solo tutelare i burocrati (magari<br />
per evitargli il carcere se non fanno<br />
i dovuti controlli sugli appalti…) o<br />
garantire i vitalizi, forse è il caso di alzare<br />
la voce e fermare l’ennesimo colpo<br />
di mano di demagoghi da 4 soldi. Pena<br />
un disastro sociale incalcolabile.<br />
Per semplificare il Paese servono<br />
opere pubbliche in tempi ragionevoli,<br />
ma anche una Giustizia celere, procedure<br />
comprensibili, controlli sicuri e<br />
regole uguali per tutti. Per non parlare<br />
di una sanità sganciata dalle scelte<br />
politiche (pensiamo al disastro della<br />
Regione Lombardia con il covid-19).<br />
Una semplificazione che ci regali il telelavoro<br />
della casta burocratica e che<br />
non risolva invece i problemi dei troppi<br />
diversi codici Ateco di chi può somministrare<br />
cibo e bevande, o che non uniformi<br />
le aliquote Iva rispetto a come<br />
è venduta la stessa bottiglia di vino,<br />
sarebbe l’ultima follia che l’<strong>Italia</strong> non<br />
può più permettersi.<br />
L’unica semplificazione di cui ha<br />
bisogno l’<strong>Italia</strong> è quella che renda più<br />
smart le imprese. Ricette fantasiose o<br />
bocciate dalla storia non servono a nessuno.