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MAÎTRES E SALA<br />
Marco Reitano<br />
Presidente Noi di Sala<br />
Cameriere al ristorante<br />
Un mestiere sottovalutato<br />
Giorni fa guardavo un simpatico film alla<br />
tv. Ad un certo punto l’aitante protagonista,<br />
costretta per necessità a fare la fattorina<br />
e bloccata in bici fra le vetture di uno stressante<br />
traffico infernale, afferma: “Ma non era meglio fare la<br />
cameriera?!”. Il messaggio è chiaro, il nostro mestiere è<br />
culturalmente un mestiere “di ripiego”, da persone<br />
“poco erudite” e mi vengono in mente tantissime altre<br />
affermazioni pubbliche che<br />
certificano questa visione.<br />
Tuttavia non è comunque l’unico<br />
ad essere da sempre categorizzato<br />
tra i mestieri “bassi”.<br />
E allora apriamo le danze<br />
menzionando affermazioni<br />
quali: “preferisco fare lo scaricatore<br />
di porto” o “meglio fare<br />
il muratore”, ecc.<br />
Insomma, volendo cambiare<br />
il punto di vista, il mondo<br />
è apparentemente pieno di<br />
persone che vorrebbero fare questi mestieri! Idealmente,<br />
vorrebbero farli in alternativa al loro mestiere più<br />
illustre, magari come necessità di scrollarsi di dosso<br />
una mole esasperante di stress o le crescenti responsabilità:<br />
ma anche nei sopra citati mestieri ci sono tante<br />
responsabilità... Molti preferirebbero fare un tale mestiere<br />
per liberarsi dell’eccessiva burocrazia o della presenza<br />
di un capo stressante: ma anche nel fare il cameriere<br />
si devono affrontare capi, clienti e standard<br />
professionali. Insomma, tutti vorrebbero fare il cameriere<br />
per garantirsi un minore impiego di materia cerebrale<br />
con conseguente miglioria del proprio ritmo<br />
biologico: sarebbe bello, ma non è così!<br />
La realtà è che il cameriere è un mestiere poco scelto<br />
perché richiede sforzo fisico, oltre che mentale, e predisposizione<br />
alla socializzazione. Anche se può essere<br />
più divertente e più remunerativo di altri, si sceglie<br />
poco come mestiere perché manca il fisico da un lato, e<br />
la predisposizione a “servire” il prossimo dall’altro.<br />
Fare il cameriere non è per tutti; non è per gracili timidi,<br />
tanto meno per chi desidera una vita “comoda”<br />
trascorrendo ad esempio<br />
festività e ricorrenze<br />
in vacanza; non è per<br />
quelli che prediligono<br />
un comodo lavoro d’ufficio,<br />
in poltrona, e con<br />
la penna che cade dalle<br />
mani alle 17 spaccate.<br />
Gli stessi poi però devono<br />
ovviare alla sedentarietà<br />
e alla mancanza<br />
di attività andando<br />
in palestra... È un po’<br />
un controsenso, no? Si fanno corsi di meditazione per<br />
migliorare le relazioni sociali e fare del bene al prossimo,<br />
mentre nel nostro mestiere tutto questo è gratuito!<br />
Forse scopriamo che il cameriere è il mestiere più completo<br />
del mondo? Lascio quindi al pubblico la scelta di<br />
sposare, o meno, il detto “meglio fare il cameriere”.