Lezioni di Chirurgia Plastica - Skuola.net
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Anatomia e fisiologia della cute<br />
corneociti vengono continuamente rilasciati nell’ambiente esterno sotto forma <strong>di</strong><br />
squame. Nelle regioni palmo-plantari tra gli strati granuloso e corneo è poi presente<br />
un quinto strato, denominato lucido, costituito da 2-3 assisi <strong>di</strong> cellule contenenti<br />
“elei<strong>di</strong>na” una sostanza omogenea e rifrangente.<br />
L’epidermide ospita anche <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong> cellule: i melanociti, le cellule <strong>di</strong> Merkel, le<br />
cellule dendritiche <strong>di</strong> Langerhans e i linfociti T epidermotropi.<br />
I melanociti originano dalle creste neurali e raggiungono l’epidermide intorno alla<br />
settima settimana <strong>di</strong> gestazione. Si localizzano a livello dello strato basale ma<br />
possono essere presenti anche nel derma me<strong>di</strong>o, nel bulbo del pelo e in regioni<br />
extracutanee quali le mucose del cavo orale e del naso, l’uvea, la retina e le<br />
leptomeningi. Il rapporto melanocita/cheratinocita varia considerevolmente in<br />
relazione alla regione corporea: è <strong>di</strong> 1 a 4 al volto e <strong>di</strong> 1 a 10 agli arti superiori. I<br />
melanociti presentano un aspetto dendritico con gran<strong>di</strong> prolungamenti<br />
citoplasmatici, sono privi <strong>di</strong> desmosomi e la loro funzione principale è la<br />
melanogenesi. Nel loro citoplasma sono presenti caratteristici organuli, i<br />
melanosomi, all’interno dei quali è contenuto l’enzima tirosinasi capace <strong>di</strong><br />
convertire l’aminoacido tirosina in melanina. I melanosomi vengono trasportati lungo<br />
i prolungamenti dendritici e quin<strong>di</strong> trasferiti nei cheratinociti determinando la<br />
pigmentazione dell’epidermide. L’insieme del melanocita e delle cellule basali che<br />
vengono raggiunte dai suoi prolungamenti (circa 36) costituisce l’unità melanica<br />
epidermica. Le cellule <strong>di</strong> Langerhans sono cellule dendritiche <strong>di</strong> origine midollare con<br />
un fenotipo simile alle cellule della serie monocito-macrofagica. Esprimono infatti gli<br />
antigeni del complesso maggiore <strong>di</strong> istocompatibilità (MHC) <strong>di</strong> classe II, i recettori<br />
per il frammento Fc-Ig, la proteina S-100 e l’antigene Ia. Sono situate negli strati<br />
soprabasali dell’epidermide ed i loro processi dendritici si estendono in alto fino allo<br />
strato granuloso ed in basso fino alla giunzione dermo-epidermica. La loro funzione<br />
principale è quella <strong>di</strong> processare gli antigeni e presentarli ai linfociti T in<br />
associazione con le molecole MHC <strong>di</strong> classe II, consentendo, in tal modo, la risposta<br />
immunitaria. Le cellule <strong>di</strong> Merkel, <strong>di</strong> probabile derivazione epidermica, si localizzano<br />
preferenzialmente in <strong>di</strong>stretti cutanei sprovvisti <strong>di</strong> peli e dotati <strong>di</strong> un’elevata<br />
sensibilità tattile. Sono situate nello strato basale, intercalate tra i cheratinociti, ai<br />
quali sono adese tramite una fitta rete <strong>di</strong> desmosomi. Presentano un nucleo lobulato,<br />
un citoplasma chiaro contenente granuli specifici <strong>di</strong> forma sferica e si associano a<br />
terminazioni nervose amieliniche tanto da essere considerati dei veri<br />
meccanorecettori. Infine nell’epidermide è possibile trovare i linfociti T, che non<br />
risiedono ma transitano attraverso la cute e che possono aumentare in maniera<br />
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