Lezioni di Chirurgia Plastica - Skuola.net
Lezioni di Chirurgia Plastica - Skuola.net
Lezioni di Chirurgia Plastica - Skuola.net
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
Laserchirurgia cutanea<br />
LASERCHIRURGIA CUTANEA<br />
La teoria quantistica sulla emissione <strong>di</strong> fotoni da parte <strong>di</strong> atomi bersagliati da altri<br />
fotoni <strong>di</strong> pari lunghezza d'onda, elaborata da Einstein nel 1917, rappresenta la teoria<br />
fisica su cui si fonda l'emissione <strong>di</strong> un raggio LASER ed i processi fondamentali che<br />
regolano tutte le interazioni della luce con la materia sono: l'assorbimento e la<br />
<strong>di</strong>ffusione. Quando la luce colpisce la superficie cutanea circa i 15% viene riflesso a<br />
causa del <strong>di</strong>fferente in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> rifrazione tra l'aria (n=1, 0) e lo strato corneo (n=1, 55)<br />
mentre il restante 95% viene non solo assorbito ma anche <strong>di</strong>ffuso dalle strutture<br />
tissutali: nell'epidermide normale l'assorbimento è il processo dominante nella<br />
maggior parte dello spettro ottico mentre nel derma si verifica una forte <strong>di</strong>ffusione a<br />
livello delle fibre collagene basata sulla lunghezza d'onda. Analogamente quando il<br />
raggio laser raggiunge il tessuto bersaglio può essere riflesso o assorbito trasferendo<br />
l'energia ai cromofori cutanei (emoglobina, melanina, acqua e pigmenti) sottoforma<br />
<strong>di</strong> calore. E' noto che il calore prodotto dal laser nel momento dell'impatto con un<br />
cromoforo si <strong>di</strong>ffonde nel tessuto organico secondo un meccanismo <strong>di</strong> rilasciamento<br />
termico ovvero il tempo necessario perché il punto irra<strong>di</strong>ato perda il 50% del calore<br />
incidente senza trasmetterlo per <strong>di</strong>ffusione nelle zone a<strong>di</strong>acenti (trt) e che l'efficacia<br />
terapeutica è regolata dalla teoria della fototermolisi selettiva elaborata da<br />
Anderson e Parrish nel 1983 per descrivere un danno tissutale termico <strong>di</strong> target<br />
microscopici e pigmentati attraverso impulsi assorbiti in modo selettivo. La<br />
fototermolisi selettiva, dunque, prevede un complesso coacervo <strong>di</strong> interazioni<br />
chimico-fisiche con 3 principi basilari:<br />
a) una lunghezza d'onda che raggiunga e venga assorbita dall'obiettivo selezionato;<br />
b) un tempo <strong>di</strong> esposizione uguale o inferiore al tempo <strong>di</strong> raffreddamento del target;<br />
c) una fluenza sufficiente per una temperatura utile a produrre l'effetto terapeutico.<br />
Quando è possibile raggiungere tali con<strong>di</strong>zioni, unitamente al massimo confinamento<br />
termico, è preve<strong>di</strong>bile la maggiore efficacia terapeutica e dunque il miglior risultato<br />
clinico.<br />
La laserchirurgia cutanea oggi <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> numerose macchine che possono essere<br />
genericamente sud<strong>di</strong>vise in tre categorie principali:<br />
1. laser non selettivi o chirurgici (azione d'organo, cromoforo principale l'acqua);<br />
2. laser macroselettivi o <strong>di</strong> tessuto (azione <strong>di</strong> tessuto, cromoforo principale<br />
l’ossiemoglobina);<br />
133