Lezioni di Chirurgia Plastica - Skuola.net
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Tumori maligni della cute<br />
cheratinociti atipici confinati nell’epidermide. Possono essere proposti sia<br />
trattamenti fisico-chirurgici, quali crioterapia, laserterapia, <strong>di</strong>atermocoagulazione<br />
superficiale, terapia foto<strong>di</strong>namica, che me<strong>di</strong>ci per uso topico, quali 5-fluorouracile,<br />
imiquimod al 5%, <strong>di</strong>clofenac ialuronato al 3%.<br />
Morbo <strong>di</strong> Bowen<br />
E’ un carcinoma squamocellulare in situ a tutto spessore dell’epidermide, più<br />
comune nei soggetti anziani ed in relazione non al fotodanneggiamento bensì alla<br />
presenza <strong>di</strong> ceppi virali oncogeni HPV. Ha l’aspetto <strong>di</strong> una chiazza o placca<br />
psoriasiforme od eczematoide ben delimitata, a lento accrescimento. Lo sviluppo <strong>di</strong><br />
infiltrazione, nodosità od ulcerazione deve far sospettare l’avvenuta invasione del<br />
derma da parte <strong>di</strong> cellule neoplastiche inizialmente <strong>di</strong>stribuite nel contesto <strong>di</strong> tutta<br />
l’epidermide. Asportazione chirurgica, crioterapia, elettrochirurgia, terapia<br />
foto<strong>di</strong>namica, applicazione topica <strong>di</strong> chemioterapici (5-fluorouracile) od<br />
immunomodulatori (imiquimod, interferone) possono essere variamente utilizzati<br />
per trattare la neoplasia.<br />
Eritroplasia <strong>di</strong> Queyrat<br />
E’ la forma <strong>di</strong> carcinoma squamocellulare in situ delle mucose o zone <strong>di</strong> transizione<br />
genitali od orali. Sembra rilevante il ruolo oncoge<strong>net</strong>ico dell’HPV 16 e 18. A<br />
<strong>di</strong>fferenza del morbo <strong>di</strong> Bowen, ha l’aspetto <strong>di</strong> una chiazza o placca eritematosa<br />
irregolare a limiti <strong>net</strong>ti, a superficie vellutata, e, viste le se<strong>di</strong> più a rischio, presenta<br />
una prognosi più insi<strong>di</strong>osa del morbo <strong>di</strong> Bowen. Sono attuabili le stesse procedure<br />
terapeutiche riferite per le altre forme <strong>di</strong> carcinomi in situ.<br />
Carcinoma basocellulare<br />
Il carcinoma basocellulare, noto anche come<br />
epitelioma basocellulare o basalioma, si ritiene che<br />
origini da cellule pluripotenti dell’epidermide, sia<br />
dello strato basale che della guaina epiteliale<br />
esterna del follicolo pilifero, e mostra un carattere<br />
solo localmente infiltrativo e <strong>di</strong>struttivo. La<br />
possibilità <strong>di</strong> metastasi è infatti un evento eccezionale (1:50.000). Un danno attinico<br />
cronico della cute, mutazioni <strong>di</strong> geni quali il PTCH (omologo del gene “patched”<br />
nella Drosophila) e p53, eventuale esposizione a sostanze cancerogene (arsenico,<br />
ra<strong>di</strong>azioni ionizzanti), danni cutanei cronici, sono i più significativi fattori<br />
patoge<strong>net</strong>ici correlati al carcinoma basocellulare. E’ la neoplasia in assoluto più<br />
frequente nell’uomo e rappresenta il 75% dei tumori maligni della cute. La sua<br />
incidenza in Europa è <strong>di</strong> 40-80/10.000 e sale a 1600/10.000 in Australia. Il carcinoma<br />
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