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Lezioni di Chirurgia Plastica - Skuola.net

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Argomenti <strong>di</strong> chirurgia estetica<br />

Classificazione delle alterazioni cervico-facciali (Dedo)<br />

Classe I Minima deformità, angolo cervico-mentoniero ben definito, platisma<br />

Per una migliore chiarezza espositiva riteniamo opportuno ricordare i tre<br />

proce<strong>di</strong>menti operatori fondamentali:<br />

1) la ritidoplastica cervico-facciale con plicatura o imbricazione delle strutture<br />

fasciali dell'area parotidea-masseterina (ritidoplastica superficiale);<br />

2) la ritidectomia cervico-facciale con sospensione platismatica e facciale<br />

(ritidoplastica profonda);<br />

3) il face-lift sottoperiosteo nelle sue varianti fronto-temporo-zigomatico e trans-<br />

temporale (mask lift).<br />

tonico, assenza <strong>di</strong> grasso cervico-mentale.<br />

Classe II Lassità della cute cervicale, iniziale aspetto a ten<strong>di</strong>na, platisma<br />

tonico, assenza <strong>di</strong> grasso cervico-mentale.<br />

Classe III Accumulo <strong>di</strong> grasso cervico-mentale.<br />

Classe IV Accentuazione muscolare, (salienza presente a riposo o su<br />

contrazione).<br />

Classe V Retrognatia congenita o acquisita.<br />

Classe VI Osso ioide basso.<br />

Le <strong>di</strong>verse strategie operatorie dunque si <strong>di</strong>fferenziano sostanzialmente in base al<br />

piano anatomico dello scollamento mentre la via <strong>di</strong> accesso è comune e, nella sua<br />

variante allargata, coinvolge la porzione anteriore del cuoio capelluto (incisione<br />

coronale) per prolungarsi successivamente nella regione temporale e retrotragale<br />

(Rees-Woodsmith) fino a circoscrivere per intero il lobo dell’orecchio.<br />

Posteriormente il taglio impegna la convessità del pa<strong>di</strong>glione auricolare per 2-3 mm<br />

dal solco retroauricolare fino alla proiezione del trago per poi procedere con<br />

andamento curvilineo in basso, nella regione occipitale e nel capillizio. Il tempo<br />

chirurgico successivo, rappresentato dallo scollamento, deve genericamente<br />

attenersi all’obbligo <strong>di</strong> salvaguardare l’integrità dei rami del nervo facciale e del<br />

nervo grande auricolare con il massimo rispetto delle fonti vascolari: la <strong>di</strong>ssezione<br />

sottocutanea (ritidectomia classica o superficiale), particolarmente utile per i<br />

pazienti anziani, libera lembi <strong>di</strong> cute in eccesso che vengono escissi. Il risultato<br />

finale è dunque legato alla rimozione più o meno generosa della cute ed alla<br />

successiva aderenza cicatriziale tra pelle e sottocutaneo con la formazione <strong>di</strong> un’<br />

unica unità compatta e liscia. Nella riti<strong>di</strong>dectomia profonda, in<strong>di</strong>cata nei soggetti <strong>di</strong><br />

età compresa tra 50 e 60 anni, il piano anatomico della <strong>di</strong>ssezione coinvolge la cute<br />

ed il sistema muscolo-aponeurotico-superficiale (SMAS) che viene isolato ed ancorato<br />

alla fascia masseterina, parotidea, al periostio dell’arcata zigomatica ed alla fascia<br />

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