Lezioni di Chirurgia Plastica - Skuola.net
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Laserchirurgia cutanea<br />
3. laser microselettivi o subcellulari (azione cellulare, cromoforo principale<br />
pigmenti endogeni ed esogeni).<br />
Le <strong>di</strong>fferenti possibili interazioni laser-tessuto <strong>di</strong>pendono dunque dalla densità<br />
energetica erogata e dalla unità <strong>di</strong> tempo in cui viene rilasciata ma sono certamente<br />
con<strong>di</strong>zionate anche dal tipo <strong>di</strong> interazione fotoindotta ovvero l'effetto fototermica,<br />
fotomeccanico e fotochimico. Le principali applicazioni dei laser chirurgici (ad<br />
emissione continua o impulsata) sono fondate sulla conversione dell'energia<br />
elettromag<strong>net</strong>ica ra<strong>di</strong>ante in energia termica (effetto fototermico) con risultati<br />
clinici che vanno, in base al tempo <strong>di</strong> irraggiamento ed a parità <strong>di</strong> energia, dal<br />
semplice surriscaldamento, alla coagulazione, alla vaporizzazione, fino alla<br />
carbonizzazione del tessuto. L'effetto fotomeccanico si ottiene invece con i laser Q-<br />
Switched ad impulso breve in grado <strong>di</strong> erogare spot con alte potenze <strong>di</strong> picco<br />
nell'or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> nanosecon<strong>di</strong> capaci <strong>di</strong> provocare una improvvisa espansione termica del<br />
cromoforo e la formazione <strong>di</strong> onde d'urto pressorie così intense da frammentare il<br />
target me<strong>di</strong>ante una esplosione cellulare mirata. La reazione fotochimica selettiva,<br />
infine, può essere ottenuta sia con cromofori endogeni come l'emoglobina o la<br />
melanina e sia con cromofori esogeni (pigmenti): l'energia laser, infatti, ha la<br />
possibilità <strong>di</strong> eccitare transizioni elettroniche o vibrazionali capaci <strong>di</strong> determinare<br />
una frattura "fredda" dei ponti e dei legami intramolecolari con un danno delle<br />
strutture biologiche in<strong>di</strong>pendente dalla produzione <strong>di</strong> calore e legato a profonde<br />
alterazioni strutturali delle molecole target che assorbono i fotoni. Le applicazioni<br />
del laser nelle malattie e negli inestetismi della pelle rappresentano un settore<br />
scientifico e <strong>di</strong> ricerca in continua espansione per la migliore interpretazione e<br />
conoscenza delle interazioni laser-tessuto, per il progresso tecnologico nella<br />
realizzazione dell’ hardware e dei sistemi <strong>di</strong> cessione finale della ra<strong>di</strong>azione laser e<br />
per il progressivo ampliamento delle in<strong>di</strong>cazioni cliniche. E' bene ricordare che i<br />
moderni sistemi sono in grado <strong>di</strong> emettere un fascio luminoso monocromatico,<br />
coerente e collimato in modalità continua, pseudocontinua, pulsata (impulso breve o<br />
lungo) e Q-Switched, che le emissioni <strong>di</strong> tipo continuo possono sud<strong>di</strong>vidersi in<br />
intermittenti o abbinate a flashscanner e che le interazioni con le strutture<br />
biologiche sono strettamente correlate alla lunghezza d'onda, al tempo <strong>di</strong><br />
esposizione del tessuto,<br />
alla durata dell'impulso,<br />
alla potenza erogata ed<br />
alle <strong>di</strong>mensioni dello<br />
spot. I laser possono<br />
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