Lezioni di Chirurgia Plastica - Skuola.net
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Le ferite <strong>di</strong>fficili<br />
conseguenza l’ischemia tissutale; essa, infine, ha una importante azione antinfettiva<br />
ed è determinante nel demarcare la cosiddetta “zona migliorando cioè la vitalità dei<br />
tessuti scarsamente ossigertati La VAC è un sistema non invasivo il cui meccanismo <strong>di</strong><br />
azione è quello <strong>di</strong> applicare una pressione negativa controllata e localizzata, la quale<br />
favorisce la guarigione <strong>di</strong> ferite acute e croniche Tale meto<strong>di</strong>ca consente l’ottimale<br />
rimozione degli essudati ripristina la pressione ottimale e quella del flusso capillare e<br />
stimola la granulazione. Le me<strong>di</strong>cazioni avanzate sono rappresentate da materiali <strong>di</strong><br />
copertura che hanno caratteristiche <strong>di</strong> biocompatibilità: determinano, infatti,<br />
un’interazione del materiale con i tessuti, evocando una specifica risposta.<br />
Generalmente si tratta <strong>di</strong> me<strong>di</strong>cazioni occlusive che realizzano un ambiente umido<br />
nell’interfaccia tra la lesione e la me<strong>di</strong>cazione stessa. Esistono molti tipi <strong>di</strong><br />
me<strong>di</strong>cazioni avanzate (idrogel, schiume in poliuretano, me<strong>di</strong>cazioni all’argento<br />
microcristallino me<strong>di</strong>cazioni composte, ecc.), e la scelta tra esse è determinata dal<br />
particolare caso clinico. Generalmente le me<strong>di</strong>cazioni avanzate vengono utilizzate<br />
sempre, in associazione o meno ad altre meto<strong>di</strong>che proprio perché consentono <strong>di</strong><br />
preparare il letto della ferita in quanto favoriscono il debridement, consentono Ia<br />
corretta gestione degli essudati e correggono il microambiente biologico delle ferite.<br />
I tessuti ingegnerizzati sono tessuti viventi processati in laboratorio, costituiti da<br />
cellule autologhe (prelevate me<strong>di</strong>ante biopsia cutanea del paziente) seminate in un<br />
biomateriale naturale (acido jaluronico). Oggi è possibile produrre in laboratorio il<br />
derma, l’epidermide, la cartilagine sono ancora in fase <strong>di</strong> preparazione il tessuto<br />
a<strong>di</strong>poso e la cute one-step (derma + epidermide). In chirurgia plastica gli innesti<br />
<strong>di</strong>.cute ingegnerizzata vengono utilizzati come riparazione <strong>di</strong> per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> sostanza<br />
(derma e poi cheratinociti) o come preparazione del letto della ferita (solo derma),<br />
infine come riempitivo. Campi <strong>di</strong> applicazione tipici sono: le ulcere <strong>di</strong>abetiche degli<br />
arti inferiori, le ulcere venose, arteriose, miste; le ulcere da decubito post-<br />
chirugiche. La chirurgia viene riservata ai casi in cui sono presenti lesioni <strong>di</strong>strofìche<br />
su osteomielite, o quando. c’è esposizione ossea o articolare; è la tecnica <strong>di</strong> scelta<br />
anche nelle lesioni da decubito <strong>di</strong> IV sta<strong>di</strong>o, soprattutto a livello ischiatico, e quando<br />
siamo <strong>di</strong> fronte ad ulcere da stravaso <strong>di</strong> chemioterapici. Essa si avvale <strong>di</strong> numerose<br />
possibilità ricostruttive, che spaziano dai lembi fasciocutanei a quelli miocutanei fino<br />
ai lembi liberi<br />
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