Lezioni di Chirurgia Plastica - Skuola.net
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Innesti e lembi<br />
certa frequenza, data la facilità del loro prelievo (ad es. settorinoplastica<br />
correttiva), sia come omoinnesti freschi, sia come omoinnesti conservati e posti in<br />
frigorifero a 4 °C.<br />
La cartilagine è un particolare tessuto <strong>di</strong> origine mesenchimale costituito<br />
fondamentalmente da:<br />
a) sostanze intercellulari (matrice) che contengono fibre collagene ed eventualmente<br />
elastiche, immerse nella sostanza fondamentale, la quale oltre a sostanze proteiche<br />
non specifiche ed una proteina complessa specifica (il condroproteide) il cui gruppo<br />
prostetico (l’acido condroitinsolforico) è un polisaccaride solforato;<br />
b) elementi cellulari (condrociti), contenuti in numero <strong>di</strong> 1, 2, 3, 4, in particolari<br />
lacune della sostanza intercellulare, che costituiscono la cellula parenchimale<br />
cartilaginea, alla quale è legato il destino dell’innesto stesso.<br />
Caratteristica del tessuto cartilagineo è la completa assenza <strong>di</strong> vasi nel suo contesto,<br />
come si riscontra nella cornea e nell’epidermide; la sua nutrizione avviene<br />
unicamente per imbibizione me<strong>di</strong>ante scambi osmotici con l’ambiente che lo<br />
circonda: il pericondrio in con<strong>di</strong>zioni normali, l’area ricevente quando <strong>di</strong>venta<br />
innesto. La facilità <strong>di</strong> prelievo <strong>di</strong> questo innesto, la sua relativa abbondanza come<br />
materiale donatore, la possibilità <strong>di</strong> poter essere con facilità modellato nelle forme<br />
più <strong>di</strong>verse, la capacità <strong>di</strong> mantenere costante il suo volume originario, sono<br />
prerogative che lo rendono utile e talora insostituibile. L’innesto <strong>di</strong> cartilagine<br />
tuttavia non prende mai solida connessione organica con la nuova sede <strong>di</strong> impianto;<br />
altro svantaggio è che in breve tempo può subire fenomeni <strong>di</strong> torsione dal lato<br />
pericondrale e ciò può alterare in modo notevole un risultato inizialmente brillante.<br />
Il problema della torsione dell’innesto cartilagineo è stato recentemente stu<strong>di</strong>ato ed<br />
almeno in parte ne è stata fornita spiegazione assai atten<strong>di</strong>bile: nella cartilagine<br />
esisterebbero «forze interreagenti» che solo un evento traumatico metterebbe in<br />
evidenza; tali «forze intrinseche deformanti» determinerebbero la anomalia solo<br />
dopo che una lesione o un intervento chirurgico abbiano rotto l’equilibrio delle due<br />
superfici con formazione <strong>di</strong> zone <strong>di</strong> tensione e relativa compressione che tendono poi<br />
a perpetuare nel tempo la deformazione. Ottima procedura è quella <strong>di</strong> modellare<br />
l’innesto in maniera tale da contenere esattamente su ogni lato un eguale strato <strong>di</strong><br />
cartilagine sub-pericondrale. Mentre in tutte le varietà <strong>di</strong> cartilagine le cellule hanno<br />
caratteri pressoché uniformi, sia pur con <strong>di</strong>sposizione e densità <strong>di</strong>versa, la sostanza<br />
intercellulare si presenta con caratteri fisici e strutturali <strong>di</strong>versi. Si <strong>di</strong>stinguono così<br />
tre tipi <strong>di</strong> cartilagine a seconda della natura delle fibrille della sostanza<br />
fondamentale: cartilagine ialina, cartilagine elastica e cartilagine fibrosa.<br />
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