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Lezioni di Chirurgia Plastica - Skuola.net

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Innesti ossei<br />

Innesti e lembi<br />

L’osso è un tessuto con<strong>net</strong>tivo molto <strong>di</strong>fferenziato la cui caratteristica durezza è<br />

dovuta ai sali <strong>di</strong> calcio precipitati nella sostanza fondamentale interposta ad una<br />

densa matrice <strong>di</strong> fibre collagene. La parte esterna o corticale è formata da osso<br />

compatto, mentre la parte interna è rappresentata da uno spazio virtuale, la cavità<br />

midollare, riempita da midollo osseo e rivestita da una membrana vascolare,<br />

l’endostio. Fra questi due strati è compreso l’osso spugnoso caratterizzato da<br />

trabecole ossee intercalate a midollo. Esternamente l’osso è avvolto da una<br />

membrana fibrosa detta periostio. L’unità strutturale <strong>di</strong> base del tessuto osseo è<br />

l’osteone; è costituito da lamelle concentriche che circondano un canalicolo<br />

centrale, canale <strong>di</strong> Havers, nel quale sono presenti vasi sanguigni e fibrille nervose.<br />

Tra le lamelle esistono cavità ovali, le lacune, contenenti gli osteociti i cui<br />

prolungamenti protoplasmatici, attraverso i canalicoli si mettono in contatto con<br />

altri osteociti limitrofi. Gli osteociti prendono origine dagli osteoblasti situati nello<br />

strato profondo del periostio e dell’endostio. Gli osteoblasti assumono proprietà<br />

osteoformative durante lo sviluppo, l’accrescimento ed i processi <strong>di</strong> riparo del l’osso.<br />

La ricostruzione <strong>di</strong> per<strong>di</strong>te <strong>di</strong> sostanza scheletriche me<strong>di</strong>ante innesti ossei è una<br />

pratica terapeutica frequente e <strong>di</strong> notevole importanza nella chirurgia ricostruttiva.<br />

Il successo <strong>di</strong> questo tipo <strong>di</strong> intervento è legato a fattori <strong>di</strong> carattere generale, buone<br />

con<strong>di</strong>zioni del paziente, scrupolosa osservazione dell’asepsi, atraumaticità<br />

nell’eseguire le varie manovre. Il processo <strong>di</strong> guarigione è legato soprattutto a fattori<br />

<strong>di</strong> carattere biologico: l’osso attecchisce nella nuova sede soltanto se l’innesto è<br />

autologo (autoinnesto), se cioè proviene dallo stesso in<strong>di</strong>viduo in cui viene innestato.<br />

L’innesto omologo (omoinnesto), effettuato con osso prelevato da altro in<strong>di</strong>viduo<br />

della stessa specie, è soggetto invece ad un processo <strong>di</strong> riassorbimento e viene<br />

progressivamente ma completamente sostituito da osso neoformato proveniente<br />

dall’ospite. L’innesto eterologo (eteroinnesto), è una pratica <strong>di</strong> rara applicazione in<br />

chirurgia ricostruttiva. L’esperienza clinica ha <strong>di</strong>mostrato che l’osso spugnoso<br />

presenta caratteristiche anatomoistologiche più favorevoli all’attecchimento rispetto<br />

all’osso corticale. L’osso spugnoso in fatti stabilisce entro pochi giorni anastomosi<br />

<strong>di</strong>rette con i vasi sanguigni dell’ospite; la sua particolare struttura e il suo<br />

metabolismo gli permettono <strong>di</strong> sopravvivere durante le prime ore, sfruttando<br />

l’imbibizione dei liqui<strong>di</strong> biologici dell’ospite stesso. In queste circostanze parte degli<br />

osteociti sopravvive e mantiene integra la matrice calcificata dell’innesto; gli<br />

osteoblasti riassumono le proprie capacità osteoformative e producono nuovo tessuto<br />

osseo necessario alla riparazione. Nello stesso tempo anche gli osteoblasti<br />

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