Lezioni di Chirurgia Plastica - Skuola.net
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L’invecchiamento cutaneo<br />
i proteoglicani rappresentano un costituente della matrice extracellulare<br />
importante per la fisiologia della pelle, benché presenti in quantità minore rispetto<br />
al collagene. La decorina è un piccolo proteoglicano che forma legami con il<br />
collagene <strong>di</strong> tipo I e la cui <strong>di</strong>struzione comporta fibrille <strong>di</strong> collagene anormali e<br />
riduzione nella resistenza alla rottura. La pelle umana adulta contiene una forma<br />
troncata <strong>di</strong> decorina considerata come un suo frammento catabolico. Tale forma ha<br />
un’affinità con il collagene enormemente inferiore rispetto alla forma normale ciò<br />
potrebbe contribuire alla instabilità della pelle.<br />
L’invecchiamento cutaneo biologico deriva da una combinazione <strong>di</strong> tre eventi<br />
fondamentali:<br />
ridotta capacità proliferativa delle cellule;<br />
<strong>di</strong>minuita sintesi <strong>di</strong> matrice nel derma;<br />
aumentata espressione <strong>di</strong> enzimi che degradano la matrice.<br />
Teoria della senescenza cellulare<br />
La senescenza cellulare cioè la ridotta capacità delle cellule (cheratinociti,<br />
fibroblasti e melanociti) <strong>di</strong> duplicarsi coinvolge l’arresto della crescita cellulare nella<br />
fase G1 del ciclo cellulare e la non possibilità <strong>di</strong> rientrare nella fase S in presenza <strong>di</strong><br />
stimoli mitogenici. Tali fenomeni sono dovuti ad una repressione <strong>di</strong> quei geni<br />
regolatori della crescita importanti per la progressione del ciclo cellulare e per la<br />
sintesi <strong>di</strong> DNA. I regolatori negativi della crescita sono sovraespressi, includendo p21<br />
e p16, noti inibitori delle proteinchinasi <strong>di</strong>pendenti dalla ciclina. Nelle cellule<br />
senescenti è possibile osservare oltre un arresto irreversibile della crescita anche<br />
resistenza alla morte per apoptosi e alterate funzioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenziazione. Si verifica<br />
quin<strong>di</strong>, l’accumulo <strong>di</strong> cellule senescenti con alterata espressione genica e alterato<br />
fenotipo che potrebbero eventualmente giustificare la ridotta funzionalità e integrità<br />
del tessuto, tipiche caratteristiche dell’invecchiamento.<br />
L’alterata funzionalità tissutale spiegherebbe almeno in parte i cambiamenti<br />
osservati nella matrice della cute invecchiata. Nei fibroblasti presenescenti, infatti,<br />
l’attività degli enzimi degradanti la matrice extracellulare come la collagenasi<br />
(MMP1) e la stromielisina (MMP3) è presente a livelli molto bassi, mentre gli inibitori<br />
delle metalloproteasi della matrice (TIMP1 e TIMP3) sono espressi ad alti livelli.<br />
Questi andamenti <strong>di</strong> espressione vengono completamente invertiti nei fibroblasti<br />
senescenti. Nella pelle degli in<strong>di</strong>vidui anziani si verifica una <strong>di</strong>minuzione nella<br />
biosintesi <strong>di</strong> collagene e tale cambiamento inclinerebbe la cellula da un fenotipo che<br />
produce matrice ad uno che la degrada contribuendo alla riduzione e<br />
<strong>di</strong>sorganizzazione del collagene. Accanto a tali fenomeni si rileva una ridotta<br />
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