Lezioni di Chirurgia Plastica - Skuola.net
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Ustioni e congelamenti<br />
aspetto grigio rossastro o anche più scura. Se l’agente ustionante è rappresentato da<br />
acqua bollente o da altri liqui<strong>di</strong>, l’aspetto dell’area lesa varia in rapporto alle<br />
caratteristiche della cute del soggetto colpito. Nei bambini è <strong>di</strong> colorito biancastro,<br />
negli adulti la naturale pigmentazione della cute conferisce ai tessuti necrotizzati un<br />
colore grigiastro. Quando non si tratti <strong>di</strong> una vera e propria carbonizzazione,<br />
esercitando una modesta pressione sull’area ustionata si avverte al <strong>di</strong> sotto e<br />
marginalmente ad essa una consistenza pastosa, dovuta all’edema in rapida<br />
formazione. Il dolore, meno accentuato che nei secon<strong>di</strong> gra<strong>di</strong>, si manifesta<br />
particolarmente alla periferia delle aree <strong>di</strong> necrosi. L’evoluzione varia in rapporto<br />
alla estensione e profon<strong>di</strong>tà e gli esiti della guarigione spontanea sono sempre<br />
cicatriziali. All’aspetto <strong>di</strong>dattico delle lesioni da ustione corrisponde una realtà<br />
clinica quasi sempre <strong>di</strong>versa, che in<strong>di</strong>ca come prevalente il “carattere misto” delle<br />
lesioni. Ogni lesione <strong>di</strong> secondo grado sfuma inevitabilmente in lesione <strong>di</strong> primo<br />
grado e partecipa molto spesso a quelle <strong>di</strong> terzo, come lesioni <strong>di</strong> necrosi a tutto<br />
spessore sfumano marginalmente nei gra<strong>di</strong> minori e possono contenere isole non<br />
identificabili <strong>di</strong> secondo grado. Una valutazione del danno o una valutazione che si<br />
avvicini verosimilmente alla realtà è necessaria per l’impostazione <strong>di</strong> una coerente<br />
terapia me<strong>di</strong>ca e la prognosi della gravità <strong>di</strong> più tar<strong>di</strong>vi interventi chirurgici. La<br />
localizzazione delle ustioni <strong>di</strong> terzo grado può assumere particolare importanza<br />
prognostica quando vengono interessate quelle zone del nostro corpo che, colpite<br />
isolatamente o come parte <strong>di</strong> una ustione più estesa, presentano particolari <strong>di</strong>fficoltà<br />
<strong>di</strong> trattamento. Per questi motivi sono state definite come “aree <strong>di</strong> crisi” le seguenti<br />
regioni: il volto e il collo; le ascelle, le pieghe del gomito e le mani;la regione sacro-<br />
genito-perineale; gli arti inferiori dall’altezza dell’inguine ai pie<strong>di</strong>. Volto e collo se<br />
colpiti da ustione <strong>di</strong> terzo grado richiedono particolari cure imme<strong>di</strong>ate e tar<strong>di</strong>ve.<br />
Quasi sempre sono interessate le alte vie respiratorie ed è facile pertanto<br />
l’insorgenza <strong>di</strong> forme bronco-polmonari. L’edema, specie nei bambini, può essere<br />
molto intenso e tale da ostacolare la respirazione.<br />
Ascelle e pieghe dell’inguinali: la spontanea guarigione <strong>di</strong> queste aree provoca una<br />
notevole <strong>di</strong>minuzione nei movimenti degli arti superiori e pericolose posizioni viziate<br />
degli arti inferiori, che per fatti retrattivi arrivano a formare, molto spesso, un<br />
angolo retto con l’asse verticale del bacino.<br />
Mani e pie<strong>di</strong>: la conformazione anatomica <strong>di</strong> queste regioni porta a concentrare in<br />
uno spazio estremamente limitato e superficiale elementi <strong>di</strong> notevole importanza<br />
funzionale come ten<strong>di</strong>ni, vasi, nervi, ossa. Risulta facile quin<strong>di</strong> un loro danno,<br />
prodotto da una qualsiasi ustione <strong>di</strong> terzo grado, anche se non molto profonda.<br />
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