Lezioni di Chirurgia Plastica - Skuola.net
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Ustioni e congelamenti<br />
L’edema, che non può espandersi per mancanza <strong>di</strong> spazio, la stasi venosa e linfatica<br />
che ne deriva, possono portare ad una precoce sclerosi dei piani <strong>di</strong> scorrimento dei<br />
ten<strong>di</strong>ni e dei piccoli muscoli della mano.<br />
Arti inferiori: l’ustione delle cosce rappresenta un motivo in<strong>di</strong>retto <strong>di</strong> aggravamento<br />
<strong>di</strong> tutte le altre lesioni, in quanto sottrae alla terapia chirurgica le aree donatrici <strong>di</strong><br />
elezione, da cui si eseguono i prelievi per riparare le zone <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione cutanea.<br />
Fisiopatologia dell’ustione<br />
La malattia ustione è<br />
contrassegnata da una serie<br />
<strong>di</strong> eventi patologici e<br />
clinicamente la malattia<br />
ustione evolve attraverso<br />
tre fasi: un primo periodo<br />
<strong>di</strong> deficit circolatorio, un<br />
secondo tossi-infettivo ed un terzo ipoproteinemico-<strong>di</strong>strofico.<br />
I fase o periodo <strong>di</strong> deficit circolatorio: è universalmente nota col termine <strong>di</strong> shock<br />
secondario. Questa sindrome è caratterizzata da agitazione, sete, vomito, polso<br />
piccolo e frequente, caduta dei valori pressori, <strong>di</strong>spnea,oliguria, dolore ed effetti<br />
emotivi del trauma subito. Può essere controllata solo con una ben dosata terapia<br />
sedativa generale e locale. La sete costituisce uno dei primi sintomi. Permettendo<br />
all’ustionato <strong>di</strong> ingerire la quantità <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong> che desidera, si corre il rischio <strong>di</strong><br />
vedere insorgere un quadro <strong>di</strong> intossicazione da acqua. Il meccanismo patoge<strong>net</strong>ico<br />
dello shock secondario sembra abbastanza chiaro quando si invochi la <strong>di</strong>retta azione<br />
del calore sulla cute che provoca coagulazione massiva del sangue nei vasi, un’azione<br />
<strong>di</strong> danno dell’endotelio dei capillari, con abbassamento della pressione<br />
colloidosmotica e l’azione dei tossici comporta una aumentata capacità dell’albero<br />
circolatorio con abbassamento della pressione idrostatica capillare. In con<strong>di</strong>zioni<br />
fisiologiche, lo scambio <strong>di</strong> liqui<strong>di</strong> tra il letto circolatorio e l’interstizio avviene quasi<br />
interamente nei capillari e i fattori principali che regolano il passaggio dei sali e<br />
dell’acqua attraverso le loro pareti sono:<br />
1) pressione idrostatica del sangue nei capillari<br />
2) permeabilità capillare<br />
3) <strong>di</strong>fferenza tra la pressione osmotica del plasma e quella del liquido interstiziale.<br />
4) drenaggio linfatico.<br />
Dall’analisi <strong>di</strong> questi fattori risulta che da una parte la pressione idrostatica tende a<br />
produrre una enorme filtrazione <strong>di</strong> liquido del plasma negli spazi interstiziali,<br />
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