Lezioni di Chirurgia Plastica - Skuola.net
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Le ferite <strong>di</strong>fficili<br />
venose, arteriose e linfatiche ovvero ai danni<br />
ischemici conseguenti ad una prolungata<br />
pressione (decubito). La UC identifica una lesione<br />
derivante dalla per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> sostanza cutanea in<br />
assenza della normale tendenza <strong>di</strong> una ferita alla<br />
guarigione spontanea: è la naturale conseguenza<br />
<strong>di</strong> fenomeni <strong>di</strong> degenerazione tissutale e/o delle<br />
strutture sottostanti (fascia muscolare, muscoli,<br />
ten<strong>di</strong>ni). Qualunque sia la causa primitiva il<br />
danno è sostenuto da un’alterazione del sistema<br />
vascolare che mantiene il bilancio omeostatico<br />
delle strutture cutanee con la riduzione <strong>di</strong>:<br />
1) <strong>di</strong>ffusione per impe<strong>di</strong>mento degli scambi <strong>di</strong><br />
nutrienti tra circolo ematico e tessuti (come per edema o formazione <strong>di</strong> cuffia<br />
fibrinica perivascolare) 2) perfusione per inadeguatezza della quantità <strong>di</strong> sangue nel<br />
tessuto. Nella eziopatogenesi dell’ulcera cutanea l’omeostasi tissutale può essere<br />
alterata su 4 livelli <strong>di</strong>versi: 1) livello <strong>di</strong> organo (es. l’arto inferiore); 2) livello<br />
tissutale specifico (microcircolo cutaneo); 3) livello cellulare (cellule endoteliali,<br />
ematiche, fibroblasti e, attraverso questi ultimi, l’intera matrice extracellulare); 4)<br />
livello subcellulare (processi metabolici, ph, temperatura, osmolarità, funzione<br />
coagulativa, anticorpi ed immunocomplessi circolanti, funzione complementare,<br />
etc.). E’ evidente che tali livelli <strong>di</strong> controllo dell’equilibrio nutritivo e funzionale<br />
della cute sono intercomunicanti e l’anomalia <strong>di</strong> uno <strong>di</strong> essi crea delle mo<strong>di</strong>ficazioni<br />
a catena. Da questa impostazione fisiopatologica deriva uno schema classificativo<br />
sulla base del <strong>di</strong>stretto circolatorio danneggiato e del profilo anatomico/funzionale.<br />
Nella tabella riassuntiva non sono riportate le ulcere linfatiche come entità<br />
autonoma poichè la compromissione del sistema linfatico è essenzialmente<br />
secondaria alla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> insufficienza venosa cronica e ne rappresenta una<br />
frequente complicanza. E’ stato considerato invece fattore causale il deficit della<br />
funzione <strong>di</strong> pompa muscolare, primitivo o secondario, che è responsabile <strong>di</strong><br />
un’alterata funzionalità del <strong>di</strong>stretto circolatorio venoso in assenza <strong>di</strong> apparenti<br />
patologie strutturali.<br />
Da tutto quanto espresso in precedenza appare chiaro che la cura delle ferite <strong>di</strong>fficili<br />
è caratterizzata da un coacervo <strong>di</strong> presi<strong>di</strong> terapeutici finalizzati ad una gestione<br />
globale e coor<strong>di</strong>nata delle lesioni non soltanto per accelerare i processi endogeni <strong>di</strong><br />
guarigione ma anche per promuovere l’efficacia delle <strong>di</strong>fferenti misure terapeutiche.<br />
35<br />
Le ulcere cutanee: classificazione<br />
Venose<br />
Arteriose<br />
Miste<br />
Microangiopatiche<br />
Pressione e cause chimico-fisiche<br />
Neuropatiche<br />
Infettive<br />
Metaboliche<br />
Ematologiche<br />
Neoplastiche<br />
Deficit pompa muscolare