Lezioni di Chirurgia Plastica - Skuola.net
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Ustioni e congelamenti<br />
complicazioni siano maggiori. Allo stesso modo, il trasferimento <strong>di</strong> lembi liberi trova<br />
un'applicazione sia nei <strong>di</strong>fetti primari che in quelli secondari, soprattutto quando non<br />
c'è tessuto locale a sufficienza o quando l'immobilizzazione, necessaria per il<br />
trasferimento del lembo peduncolato, può essere controin<strong>di</strong>cata.<br />
Congelamenti<br />
I congelamenti sono provocati dall'esposizione dei tessuti a basse temperature.<br />
L'effetto citolesivo del freddo aumenta con il <strong>di</strong>minuire della temperatura e<br />
l'aumentare della durata dell'esposizione. Diversa è la resistenza dei tessuti viventi<br />
alle basse temperature: nervi, muscoli e vasi sono particolarmente sensibili mentre<br />
cute, con<strong>net</strong>tivo, ten<strong>di</strong>ni ed osso sono più resistenti.<br />
La patogenesi delle lesioni da freddo riconosce essenzialmente due meccanismi: la<br />
formazione <strong>di</strong> cristalli <strong>di</strong> ghiaccio intra ed extracellulari e la vasocostrizione, con<br />
conseguente vasoparalisi e costituzione <strong>di</strong> trombi. I classici congelamenti dei militari<br />
e degli, alpinisti sono oggi resi meno frequenti dalla moderna sofisticata tecnologia<br />
dell'abbigliamento: al contrario, è tuttora patologia frequente, durante i mesi<br />
invernali, in soggetti particolari, in cui sono deficitarie le normali reazioni al freddo,<br />
sia vegetative che comportamentali (etilisti, tossico-<strong>di</strong>pendenti, psicopatici,<br />
vasculopatici, noma<strong>di</strong>, ecc.). Non vanno <strong>di</strong>menticati i congelamenti da contatto con<br />
prodotti dell'industria del freddo (azoto liquidò, ossigeno liquido, anidride carbonica<br />
solida, ecc.). Tali congelamenti possono essere:<br />
– patologici, in genere <strong>di</strong> natura infortunistica, in lavoratori dell'industria del freddo;<br />
– iatrogeni, in pazienti sottoposti a crioterapia e criochirurgia e in questo caso gli<br />
effetti destruenti della basse temperature sono appositamente ricercati con fini<br />
terapeutici. In analogia con le ustioni, anche i congelamenti possono essere<br />
classificati in gra<strong>di</strong>. Si riconoscono così congelamenti <strong>di</strong> 1° grado, caratterizzati da<br />
cianosi ed edema; congelamenti <strong>di</strong> 2° grado, caratterizzati dalla presenza <strong>di</strong> flittene;<br />
congelamenti <strong>di</strong> 3° grado quando si verifica necrosi della cute, talora accompagnata<br />
da necrosi dei tessuti sottostanti. In fase <strong>di</strong> Pronto Soccorso è in<strong>di</strong>spensabile<br />
riscaldare le parti congelate, possibilmente me<strong>di</strong>ante immersione in acqua a 40-42<br />
°C; in .genere sono sufficienti 15 30 minuti, temperature più elevate sono<br />
estremamente dannose, in quanto possono determinare un'ustione.<br />
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