17.08.2013 Views

“SEPARAZIONE PATRIMONIALE E AUTONOMIA PRIVATA”

“SEPARAZIONE PATRIMONIALE E AUTONOMIA PRIVATA”

“SEPARAZIONE PATRIMONIALE E AUTONOMIA PRIVATA”

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

perseguito dall'ordinamento attraverso i detti principi" 268 .<br />

Recentemente, con riferimento alla disciplina della multiproprietà predisposta dal<br />

decreto legislativo n. 427 del 1998 (oggi risistemata nel codice del consumo), si è<br />

segnalata, proprio in tal senso, la singolarità del fenomeno “consistente nell’estensione<br />

della regola di trasparenza (che presuppone – ed è volta a colmare – una assente o<br />

insufficiente conoscenza da parte del contraente consumatore del contenuto dell’atto che<br />

egli conclude) ad un contratto con effetto reale immobiliare, iscritto, in quanto tale, nel<br />

novero dei contratti nei quali per tradizione viene ravvisata l’espressione paradigmatica<br />

del fondamento volontaristico del contratto” 269 .<br />

La disciplina appena richiamata in verità rappresenta una prima punta di emersione di<br />

un'area di contatto tra la problematica della disciplina della autonomia privata nella<br />

formazione del regolamento contrattuale e quella dei principi del numerus clausus e di<br />

tipicità dei diritti reali, che il progressivo ritiro di questi ultimi renderà bisognosa di<br />

regolazione.<br />

Non a caso, in altro contesto, è stato notato che la perdita di terreno di un principio o<br />

istituto giuridico non comporta necessariamente la contestuale eliminazione dei<br />

problemi che esso regola 270 .<br />

In altre parole, per concludere, se non sembrano esservi ostacoli per un ripensamento<br />

dei principi di tipicità che governano tradizionalmente la materia dei diritti reali, ciò non<br />

autorizza a concepire, in alternativa, lo spazio aperto all’autonomia privata come una<br />

pianura sgombra da limiti 271 .<br />

268 M. COMPORTI, Contributo allo studio del diritto reale. p. 301<br />

269 U. MORELLO – G. TASSONI, Multiproprietà, in Digesto discipline privatistiche, sez. civile,<br />

aggiornamento, Torino, p. 909.<br />

270 Lo nota, con riferimento alla causa contrattuale, C. SCOGNAMIGLIO, Problemi della causa e del tipo,<br />

in Trattato del contratto, diretto da V. Roppo, Milano, 2006, vol. II, p. 109, per il quale “la perdita di<br />

terreno del concetto di causa, la cui effettività (…) è difficilmente contestabile, non è comunque tale da<br />

determinare la rimozione dei problemi della causa. In altra parole (…) anche l’eliminazione di un<br />

concetto lascia, comunque, allo studioso il compito di occuparsi dello spazio che lo stesso occupava e che<br />

non può essere eliminato”.<br />

271 Si allude con ciò alla celeberrima metafora di S. PUGLIATTI, Fiducia e rappresentanza indiretta, p.<br />

271: "la creazione di uno schema negoziale libero, insomma, non si risolve nel costruire un edificio su di<br />

una pianura sgombra, ma consiste piuttosto nel cercare di inserirlo nell'ambito di una città già costruita, in<br />

base ad un rigoroso piano regolatore; il che deve essere fatto, senza alterare strutture e funzioni in atto o<br />

108

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!