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“SEPARAZIONE PATRIMONIALE E AUTONOMIA PRIVATA”

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1.3. La funzione della responsabilità patrimoniale nel rapporto obbligatorio.<br />

All'epoca dell’ultima codificazione civile era intenso il dibattito sulla struttura del<br />

rapporto obbligatorio. A contendersi il campo erano due teorie. 68<br />

La prima, detta “personale”, che aveva tra i suoi padri lo stesso Savigny, nella sua<br />

formulazione originaria concepiva il diritto del creditore come una signoria sulla<br />

persona del debitore; oggetto della signoria erano, più precisamente, gli atti del debitore<br />

sottratti alla sfera di libertà di quest’ultimo e assoggettati alla volontà del creditore. 69<br />

La dottrina tedesca aveva cominciato tuttavia ben presto a porre nel dubbio la validità di<br />

una siffatta ricostruzione in quanto veniva percepito in essa il rischio latente – e<br />

inaccettabile per la cultura dell’epoca - di esporre al potere del creditore la stessa<br />

persona del debitore come nella più antica obligatio romana. 70<br />

Allo stesso tempo, sotto altro profilo, il diritto del creditore appariva assai inconsistente<br />

specie se confrontato con i poteri attribuiti ai titolari di un diritto reale; si notava che se<br />

la posizione del creditore si esauriva nella pretesa che qualcun’altro agisse, il suo tratto<br />

caratteristico finiva per essere l’impotenza, al contrario dei diritti reali che, consentendo<br />

ai titolari di agire direttamente, erano espressione di potenza. 71<br />

Tali considerazioni spinsero la riflessione giuridica del tempo a ricercare sul piano degli<br />

elementi economici l’oggetto del diritto del creditore.<br />

Sorsero pertanto le c.d. teorie patrimoniali della obbligazione sviluppate per oltre<br />

mezzo secolo e che ebbero molta fortuna anche in Italia. La loro elaborazione più<br />

celebre fu quella che distingueva all'interno del rapporto obbligatorio Schuld e Haftung,<br />

68 Per una ricostruzione fedele dei lavori preparatori che hanno condotto alla attuale versione degli art.<br />

2740 e 2741 c.c. si veda A. MORACE PINELLI, Atti di destinazione, trust e responsabilità del debitore,<br />

Milano, 2007, p. 43 e ss. Offriva una meditazione efficace sul percorso della dottrina sul tema della<br />

struttura del rapporto obbligatorio M. GIORGIANNI, L’obbligazione, I, Milano, 1968, 151 ss. Per una<br />

revisione critica della dottrina tedesca in particolare si veda soprattutto L. MENGONI, L'oggetto della<br />

obbligazione, in Jus, 1952, p. 156 e ss.<br />

69 M. GIORGIANNI, L’obbligazione, I, Milano, 1968, p. 154, nonché P. RESCIGNO, Obbligazioni (nozioni),<br />

in Enc. Diritto, XXIX, Milano, 1979, P. 181<br />

70 M. GIORGIANNI, L’obbligazione, I, Milano, 1968, p. 154<br />

71 Così, con riferimento alla evoluzione della dottrina tedesca, M. GIORGIANNI, L’obbligazione, I, p. 155<br />

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