“SEPARAZIONE PATRIMONIALE E AUTONOMIA PRIVATA”

funziona perfettamente; rectius: funziona esattamente come funzionava prima, sicché
parlare di incompatibilità” dell’acquisto del trustee con il nostro sistema di pubblicità
immobiliare “è ampiamente fuori luogo” 384 .
Un altro autore opportunamente segnalava invece l’inconferenza del richiamo al
combinato disposto degli art. 2643 n. 1 c.c. e 2645 c.c.. In tal modo, infatti, si sarebbe
caduti nell’equivoco di ritenere che quest’ultima norma “abbia il compito di legittimare
la trascrizione quando l’effetto dell’atto sia analogo o simile ad uno di quelli previsti
dall’art. 2643 c.c. e non già identico, come viceversa deve essere, dovendosi adottare
(…) una nozione di effetto giuridico in senso formale e tipico” 385 .
L’alternativa percorribile per giungere alla trascrizione sarebbe stata quella di sostenere
che il trust, attraverso la ratifica della Convenzione dell’Aja, fosse ormai divenuto
istituto di diritto italiano, “sicchè la proprietà del trustee sarebbe un nuovo diritto reale e
l’atto con cui costui la consegue sarebbe suscettibile di essere trascritto ex art. 2643 c.c.
n. 1 c.c.” 386 .
Tuttavia, tale conclusione presupponeva lo scioglimento del nodo circa il valore della
legge di ratifica della suddetta Convenzione 387 .
Anche sotto tale profilo il dibattito deve essere rivisitato alla luce dell’art. 2645 ter c.c.
Infatti, come pure è stato notato, in forza di tale norma è ora possibile trascrivere l’atto
con cui un bene immobile è destinato a soddisfare uno scopo particolare: anche il
vincolo di destinazione del trustee in base a tale norma ha trovato il proprio posto nella
384 A. GAMBARO, Notarella in tema di trascrizione degli acquisti immobiliari del trustee ai sensi della
XV convenzione dell’Aja, in Riv. dir. civ.,2002, II, p. 261.
385 F. GAZZONI, Tentativo dell’impossibile (osservazioni di un giurista “non vivente” su trust e
trascrizione, p. 16
386 F. GAZZONI, Tentativo dell’impossibile (osservazioni di un giurista “non vivente” su trust e
trascrizione, p. 18
387 Ed infatti notava proprio F. GAZZONI, ibidem,: “è necessario ben chiarire che una cosa è il
riconoscimento dell’istituto in chiave internazionalprivatistica, ciò che in effetti si è inteso fare con la
ratifica della Convenzione dell’Aja 1°luglio 1985, altra cosa è sostenere che la l. 16 ottobre 1989, n. 364,
di ratifica della Convenzione, sarebbe quella legge interna che permetterebbe di ipotizzare la proprietà del
patrimonio separato in capo al trustee, così facendosi ossequio alla riserva di legge posta dall’art. 2740
capoverso c.c., in relazione a quanto previsto dall’art. 11 della Convenzione, da considerarsi alla stregua
di norma speciale derogatoria”.
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