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“SEPARAZIONE PATRIMONIALE E AUTONOMIA PRIVATA”

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espedienti come i business trusts 333 o gli assett protection trusts 334 , trust per operazioni<br />

finanziarie o, ancora, i trust a scopo di garanzia e, più in generale, la circostanza che,<br />

sotto un profilo funzionale, il trust, ed il conseguente effetto di separazione<br />

patrimoniale, sia impiegato nei paesi di common law per le più svariate finalità 335 .<br />

Sotto altro profilo la peculiarità dell’esperienza giuridica di common law ha reso<br />

difficilmente qualificabile, non solo agli occhi dei civilians, la posizione del trustee e<br />

del beneficiary.<br />

Si possono riconoscere, nella riflessione della dottrina, almeno due orientamenti<br />

interpretativi. Il primo focalizza l’attenzione sull’assetto proprietario determinato dal<br />

trust e, in particolare, sul c.d. sdoppiamento del dominio: il trust sarebbe un rapporto<br />

fiduciario in cui la protezione del beneficiario è affidata allo “sdoppiamento del diritto<br />

di proprietà originario in due nuovi diritti di proprietà, contemporanei, investiti in<br />

soggetti diversi ed aventi il medesimo oggetto” 336 . Tale impostazione è severamente<br />

trust al verificarsi di determinati eventi, tra i quali la stessa insolvenza del beneficiario, e la costituzione<br />

di un diverso trust discrezionale a favore di una cerchia di beneficiari tra i quali anche il primo. Siffatto<br />

meccansimo è stato recepito anche dal Trustee Act 1925, s. 33.<br />

333 Si tratta di una tipo di trust sviluppatosi negli stati uniti che tuttavia, come informa M. LUPOI, Trusts,<br />

p. 205, è oggi in disuso. Noto anche con il nome di “Massachussets Trust” si diffuse per aggirare il<br />

divieto, vigente negli Stati Uniti nel XIX secolo, per le società di possedere le partecipazioni di un'altra.<br />

L’accumulazione di potere finanziario e industriale che lo sviluppo del trust consenti in questo modo<br />

dette origine alle prime normativa antimonopolistiche, che da allora conservano il nome di anti-trust. Sul<br />

punto si veda anche D.J. HAYTON, The law of trusts, p.3.<br />

334 Diffusi negli Stati Uniti la loro finalità consiste, come informa M. LUPOI, Trusts, p.223 nel “fare uscire<br />

dal patrimonio del disponente beni che altrimenti potrebbero essere aggrediti dai suoi creditori: fornitori o<br />

altre controparti commerciali, clienti insoddisfatti che agiscono contro un professionista per il<br />

risarcimento del danno subito, coniugi divorziandi e così via)”.<br />

335 Per una rassegna delle molteplici applicazioni del trust nei paesi di common law si veda W. F.<br />

FRATCHER, Trusts, p. 3 e ss. In generale, come osserva D.J. HAYTON, The law of trusts, p. 68, “the<br />

purposes for which trusts can be used are as unlimited as the imagination of lawyer”.<br />

336 R. FRANCESCHELLI, Il “trust” nel diritto inglese, Padova, 1935, p. 23. Nella dottrina italiana si veda,<br />

più recentemente, nello stesso senso Così. G. PONZANELLI, Le annotazioni del comparatista, in A.<br />

GAMBARO – A. GIARDINA – G. PONZANELLI, Convenzione relativa alla legge sui trusts ed al loro<br />

riconoscimento, in Nuove leggi civ. comm., 1993, p. 1224. L’enfasi sui profili proprietari sembra<br />

condivisa anche da W. F. FRATCHER, Trusts, in International Encyclopedia of Comparative Law, vol. VI,<br />

chapter 11,1973, p. 3, per il quale “the trust is a legal device (…) whereby ownership of property is split<br />

between a person known as a trustee, who has the rights and powers of an owner, and a beneficiary, for<br />

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