“SEPARAZIONE PATRIMONIALE E AUTONOMIA PRIVATA”

debito e responsabilità. Il primo, inteso in senso stretto 72 , si sarebbe dovuto identificare
con il dovere di prestare, il secondo, invece, nella possibilità che, anche quando il
debitore non avesse voluto cooperare mancando di eseguire la prestazione dovuta, il
creditore conseguisse egualmente la soddisfazione delle proprie ragioni, aggredendo,
con l’ esecuzione forzata, il patrimonio del soggetto passivo del rapporto. 73
Nonostante si tratti, secondo questa concezione, di elementi distinti, debito e
responsabilità si intrecciano tra loro essendo, con pari dignità, elementi costitutivi della
72 Distingue infatti tra debito in senso ampio e debito in senso stretto C. GANGI, Debito e responsabilità
nel diritto nostro vigente, in Riv. Dir. Civ., 1927, p. 521 ss. Secondo l'A. "nel suo ampio significato il
rapporto di debito è il rapporto obbligatorio, il rapporto cioè, in virtù del quale una persona, cioè il
debitore, è obbligata ad eseguire una prestazione, ed un'altra, cioè il creditore ha il diritto di esigerla",
mentre, in senso stretto, il debito deve" (...) essere concepito come un rapporto giuridico, in virtù del
quale il debitore ha verso il creditore il dovere giuridico di eseguire la prestazione e il creditore dal suo
canto ha verso il creditore l'aspettativa di avere la prestazione; però il dovere del debitore non è munito di
sanzione pel caso di inadempimento, e l'aspettativa del creditore non può essere fatta valere
coattivamente". Non sarebbe stato obiezione fondata rilevare "che questo rapporto di debito in senso
stretto non può per ciò considerarsi come un vero rapporto giuridico; perché rapporto giuridico non è
soltanto quel rapporto che dà origine a un vero e proprio obbligo giuridico di una delle parti fra cui il
rapporto corre, e ad un corrispondente diritto dell'altra di esigere l'adempimento dell'obbligo, ma anche in
generale quel rapporto di fatto che è in qualche modo riconosciuto e tutelato dal diritto". Tra questi
rapporti di fatto l'A. annovera l'obbligazione naturale per la quale si domandava: "orbene, si può per il
solo fatto che il debitore non può essere dal creditore costretto all'adempimento, negare che l'obbligazione
naturale sia un rapporto giuridico?".
73 Nota E. ROPPO, Responsabilità patrimoniale, in Enc. Diritto, vol. XXXIX, Milano, 1988, p. 1042 che
tuttavia la collocazione dell'art. 2740 c.c. al di fuori del quarto libro "muove piuttosto a concludere che a
quella idea dottrinale il legislatore abbia infine rifiutato il suo avvallo". Nello stesso senso R. NICOLÒ,
Della responsabilità patrimoniale,in Commentario Scialoja Branca, Bologna - Roma, 1945, p. 1.
Diversamente E. BETTI, Teoria generale delle obbligazioni, III, 2 - IV, Milano, 1955, p. 262 sottolinea
che "secondo la struttura stessa del rapporto di obbligazione, è precostituita all'inadempimento una
responsabilità che l'art. 2740 enuncia dicendo che il debitore risponde con tutti i suoi beni
dell'adempimento dell'obbligazione. Ora, questo allude ad una responsabilità che è precostituita al fatto
dell'inadempimento, previsto e disciplinato dall'art. 1218". Nello stesso senso G. Pacchioni, Elementi di
diritto civile, Milano, 1944, p. 355: "(...) Il nostro nuovo codice ha avuto il grande merito di porre
espressamente a base di tutto il diritto delle obbligazioni, la distinzione fra l'elemento spirituale della
medesima, che è costituito dal dover dare del debitore (o dal dover-avere del creditore), e l'elemento
materiale ed economico dell'obbligazione stessa, che è costituito dal diritto del creditore sui beni del
debitore".
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