“SEPARAZIONE PATRIMONIALE E AUTONOMIA PRIVATA”

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che la possibilità che una associazione o fondazione sia titolare di beni con destinazione particolare e diversa da quella propria dell’ente. Sotto tale profilo l’art. 2645 ter c.c. consentirà oggi di dare rilevanza reale a tale destinazione particolare, la cui opponibilità ai creditori generali dell’ente non era sin qui pacifica. In conclusione, l’art.2645 ter c.c. introduce una nuova ipotesi di destinazione con effetto di separazione patrimoniale che rimarrà tuttavia accessibile solo nei casi suddetti e alle condizioni di forma e sostanza fissate dalla norma. Da ultimo deve essere valorizzata la parte dell’art. 2645 ter c.c. che richiama espressamente l’art. 1322 c.c. Tale espresso rinvio acquista dunque rilevanza autonoma rispetto al sintagma degli interessi meritevoli di tutela autorizzando l’adozione degli schemi negoziali più confacenti alle esigenze delle parti. La neo introdotta destinazione patrimoniale potrà, se del caso, essere attuata anche mediante il ricorso al trust. Nei soli casi in cui la nuova destinazione patrimoniale è ammessa, il trust potrà essere utilizzato infatti come qualsiasi altro schema negoziale atipico per disciplinare, ad esempio, i rapporti gestori che l’art. 2645 ter c.c. lascia invece in ombra. 439 L’esito dell’indagine sin qui condotta rivela dunque che l’orientamento del Legislatore riguardo al problema della destinazione patrimoniale non è mutato di molto rispetto al passato. La disponibilità dell’effetto di separazione è nell’art. 2645 ter c.c. concessa in vista della particolare rilevanza dell’interesse perseguito dalla destinazione. Il tratto distintivo dell’art. 2645 ter c.c. è che l’interesse meritevole ai fini della separazione è solo in parte definito dal Legislatore, che richiede, per il resto, all’interprete uno sforzo di sistematizzazione. 439 Già C. CASTRONOVO, Trust e diritto civile italiano, in Vita Notarile, 1998, p. 1330 evidenziava del resto che il trust potesse essere considerato ammissibile e valido come negozio atipico. L’ordinamento non lo considerava nullo ma precludeva la produzione dell’effetto di separazione patrimoniale ad esso conseguente nei paesi di common law. Nei casi in cui l’art. 2645 ter c.c. consente oggi l’effetto di separazione patrimoniale, alle condizioni fissate dalla norma, anche il trust potrà essere chiamato ad operare. Nel senso del testo si esprime oggi C.M. BIANCA, Conclusioni, in M. Bianca (a cura di), La trascrizione dell’atto negoziale di destinazione. L’art. 2645 ter c.c. del codice civile, Milano, 2007, p. 196 183
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