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Italia a Tavola Luglio/Agosto 2020

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TURISMO<br />

Alessandro D’Andrea<br />

Presidente Associazione Direttori d’Albergo<br />

E alla fine arriva il conto...<br />

Ci aspetta un autunno incerto<br />

Siamo in piena estate, tempo di vacanze; sole, mare,<br />

montagna, lago, ma stiamo già pensando all’autunno<br />

e... non sappiamo assolutamente nulla!<br />

Dopo una primavera a dir poco anomala, vuoi per il<br />

lockdown ma anche per i guanti, le mascherine, i gel, il distanziamento<br />

fisico (sbagliato definirlo sociale perché quello,<br />

purtroppo, è stato solo una conseguenza, che comunque pagheremo<br />

cara), ecco che ci approcciamo al ritorno alla “vita<br />

reale” che, questo sì lo sappiamo bene, non sarà più come<br />

prima ma indubbiamente diversa. E come sarà? Si dice che i<br />

cambiamenti in generale siano positivi, ma si dice anche “sai<br />

quel che lasci ma non sai quel che trovi”...<br />

In tanti settori si sta cercando di capire cosa<br />

succederà dopo l’estate, quando un tempo<br />

si ricominciava a lavorare. Non si riesce a fare<br />

alcuna previsione. Senza programmazione<br />

si rischiano danni ancora più gravi<br />

Durante l’emergenza non possiamo nascondere che abbiamo<br />

gestito l’emergenza sanitaria, nonostante le difficoltà,<br />

con dedizione e professionalità; abbiamo gestito la questione<br />

sicurezza, nonostante un nemico invisibile e sconosciuto, con<br />

i sacrifici che sono stati necessari per limitare la diffusione del<br />

contagio; abbiamo gestito la questione socio-economica, cercando<br />

di aiutare con i mezzi a disposizione tutti coloro che<br />

avevano bisogno. Ma non abbiamo assolutamente gestito il<br />

futuro e questa mancanza la pagheremo cara.<br />

Dobbiamo prendere atto che dopo circa sette mesi dall’esplosione<br />

dell’emergenza ancora non sappiamo come sarà,<br />

tra un mese, lo status personale, professionale, sociale ed economico<br />

di ognuno di noi. E questo è un problema grave,<br />

come quando fai un acquisto e scegli ciò che ti sembra più<br />

giusto e che ti piace di più, ma senza guardare i prezzi; ma<br />

poi quando vai alla cassa ti accorgi che è troppo caro per le tue<br />

possibilità e non puoi più tornare indietro. Ed ecco fatto il<br />

danno, ancora più grave dell’impegno e del tempo dedicati<br />

alla scelta.<br />

Nel turismo, e in particolare nel settore dell’ospitalità alberghiera,<br />

non vi è certezza di ricominciare ad operare, figuriamoci<br />

a ritmi normali. I trasporti dall’estero, soprattutto quelli intercontinentali,<br />

sono ancora parzialmente fermi; i grandi eventi<br />

sono stati cancellati o rimandati; le aziende nazionali limitano<br />

i viaggi e le trasferte e anche nelle sedi locali si tende ad operare<br />

in smartworking; le località turistiche giungeranno a fine<br />

stagione. L’unica certezza che abbiamo in questo momento è<br />

che la domanda non sarà assolutamente sufficiente a coprire<br />

l’offerta, quindi significa che qualcuno dovrà arrendersi all’impossibilità<br />

di tornare alla normalità di un tempo.<br />

No, non è pessimismo ma solo realtà; quella realtà che<br />

dovrebbe far aprire gli occhi a chi ha realmente la responsabilità<br />

sul futuro dell’economia del nostro Paese e in particolare<br />

del turismo, e che invece, ancora oggi, non si rende conto di<br />

quanto grave sia la situazione e non ha la forza né, forse, la<br />

capacità di gestire questa impasse che speriamo vivamente<br />

non ci trasporti nel baratro più profondo. Noi tecnici ed esperti<br />

siamo sempre a disposizione delle istituzioni per vagliare<br />

insieme le azioni più consone per risollevare il settore, ma è<br />

necessario che la politica comprenda che solo insieme si possono<br />

ottenere risultati concreti e che con la sola considerazione<br />

degli elettori - sempre che ve ne sia ancora qualcuno convinto<br />

- non si andrà da nessuna parte.

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