Journal of Italian Translation

Piazza Nicolai-Merwin-Lecomte-Rosselli-Bigon
La neve
Tu senza paura di morire
come temevi l’inverno
la cataratta che si formava sulla verde collina di frumento
ghiaccio sulla clessidra e gradini e calendario
sta nevicando
dopo che non eri nato venne il mio turno
di portarti in un mondo che mi precedeva
cercando d’immaginarti
sono il tuo genitore all’inizio dell’inverno
tu sei il mio bambino
siamo un solo corpo
un solo sangue
una riga rossa che scioglie la neve
righa indivisa sulla neve che cade.
Mele
Vegliando presso un mucchio di chiavi diverse
in una stanza vuota
il sole è al massimo
che lunga coda puntuta di note interrotte di uccello
avranno fatto mentre si ammucchiavano là
vicino alle orecchie sorde dal sonno
e le mani vuote come onde
ora ricordo gli uccelli
ma dove sono le serrature
quando tocco quel mucchio
la mano sembra un’onda sull’unica spiaggia
sento qualcuno che si sveglia
fra i ruderi di una montagna di vetro
dopo decine di anni
quelle chiavi sono così fredde che si disfanno al tatto
tutte eccetto una
appartenente alla porta di un freddo mattino
i colori delle mele.
171