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Journal of Italian Translation

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La Traduzione del testo poetico<br />

by Franco Buffoni<br />

Franco Buffoni lives in Rome. He is a pr<strong>of</strong>essor <strong>of</strong> literary criticism<br />

and comparative literature at the University <strong>of</strong> Cassino. Some <strong>of</strong> his poetry<br />

books are: Suora Carmelitana e altri racconti in versi (Premio Montale,<br />

Guanda, 1997); Songs <strong>of</strong> Spring (Premio Mondello, Marcos y Marcos, 1999);<br />

Il Pr<strong>of</strong>ilo del Rosa (Premio Betocchi, Mondadori, 2000); Theios (Interlinea,<br />

2001); The Shadow <strong>of</strong> Mount Rosa (Gradiva Publications, 2002); Del Maestro<br />

in bottega (Empiria, 2002); Guerra (Mondadori, 2005). As a translator he<br />

edited for Bompiani I Poeti Romantici Inglesi (2 Vols., 1990) and for<br />

Mondadori La trilogia delle Ballate dell’Ottocento inglese (Coleridge, Wilde,<br />

Kipling, 2005). As a journalist he collaborates with several newspapers and<br />

radio programs and he is the editor <strong>of</strong> Testo a fronte (dedicated to the theory<br />

and the practice <strong>of</strong> literary translation).<br />

Il termine “traduttologia” non è ancora uscito dal gergo specialistico<br />

in Italia, mentre sono d’uso corrente translation studies nel mondo<br />

di lingua inglese, traductologie in Francia e Uebersetzungswissenschaft<br />

in Germania. La reticenza ad accettare il termine è la spia in<br />

Italia di un rifiuto più grave e radicale: quello che si possa concepire<br />

l’esistenza di una scienza della traduzione. Mentre in Francia se ne parla<br />

apertamente almeno dal 1963, quando apparve Les problèmes téoriq7ues<br />

de la traduction di George Mounin. Un testo che divenne ben presto una<br />

specie di manuale europeo, con i suoi innegabili pregi, ma anche con la<br />

sua concezione rigorosamente strutturalistica della letteratura. Da questo<br />

impianto derivava a Mounin la certezza - ribadita più volte nel corso<br />

dell’opera - che prima di allora nessuna teorizzazione seria fosse mai stata<br />

tentata nel campo della traduzione. Antoine Berman ne L’épreuve de<br />

l’étranger 1 invece in seguito (1984) dimostrò come - per esempio - nell’ambito<br />

del Romanticismo tedesco la questione traduttologica venga costantemente<br />

e sistematicamente dibattuta. E con argomentazioni ancora oggi vive e attuali.<br />

Tanto che Gianfranco Folena, il più accreditato avversario italiano di<br />

Mounin, nella premessa alla ristampa (Einaudi, 1991) di Volgarizzare e<br />

tradurre (1973) 2 parla esplicitamente di “una bella smentita” a Mounin da<br />

parte di Berman.<br />

Ma Berman non avrebbe avuto tale impatto e tale possibilità di ascolto<br />

se nel 1975 - con After Babel - George Steiner non avesse formalizzato la<br />

prima grande ribellione internazionale ai dogmatismi della linguistica<br />

teorica. E dico “internazionale” perché non da meno potrebbero definirsi<br />

la portata di certi studi - e di certe ribellioni - di Gianfranco Folena, allora<br />

come oggi purtroppo circolanti solo in Italia. Incidentalmente rilevo anche

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